Istat, dilaga la povertà in Italia. 1 italiano su 4 a rischio, famiglie sempre più in miseria. In fondo alla scala Sicilia, Puglia e Campania

20081222- ROMA -SOI- ISTAT: 5,3% FAMIGLIE NON HA SOLDI PER IL CIBO - Foto d'archivio del novembre scorso mostra un'anziana a Roma nel mercato rionale di Val Melaina che raccoglie generi di prima necessità in terra tra gli scarti . Secondo l'ultima indagine dell'Istat, a fine 2007 e' salito dal 4,2% al 5,3% il numero delle famiglie che ha dichiarato di avere avuto nel corso dell'anno ''momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo''. ANSA ARCHIVIO/MASSIMO PERCOSSI / DEB

Il problema della povertà sta sempre di più dilagando in Italia. Nel 2015 sono 17 milioni e mezzo di persone sulla soglia della miseria. Nello specifico oltre uno su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, nel 2015 è “a rischio di povertà o esclusione sociale”. Lo stima l’ISTAT. Si tratta di una quota, scrive l’Istituto, “sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%)”. Il risultato è sintesi di “un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)”. Resta invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%)”. Nel 2015 in termini assoluti l’ISTAT stima in 17 milioni 469 mila le persone a rischio. Numeri che vedono gli obiettivi prefissati dalla strategia europea 2020 “ancora lontani”. Entro il 2020, infatti, l’Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Quasi 1 su 2 ovvero quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà. Al centro invece la soglia si ferma al 24%. Al nord al 17,4%. “I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori più elevati in Sicilia (55,4%), Puglia (47,8%) e Campania (46,1%).

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