Deregulation uffici stampa sanità: toc toc, ecco il sindacato

La sezione di Messina dell’Associazione Siciliana della Stampa definisce inusuale e preoccupante l’audizione di singoli giornalisti (caso, Rosaria Brancato e Patrizia Vita, per conto di otto testate, ndr) effettuata dalla commissione sanità dell’Ars in merito alla questione degli uffici stampa nelle aziende sanitarie siciliane.

Secondo il sindacato provinciale non è con le audizioni di singoli che si risolve il problema che è sul tappeto da diversi anni. “Ci vuole un intervento decisivo e risolutorio senza se e senza ma: serve solo la volontà politica.  Il sindacato – si legge nella nota firmata da Giuseppe Gulletta – ha sempre denunciato e lottato contro le procedure “anomale” adottate dai vari direttori generali inviando anche esposti alla magistratura da cui sono scaturite indagini a largo raggio che hanno portato anche a rinvii a giudizio ed a sospensione dei concorsi.

La procedura adottata dalla Commissione, secondo il sindacato dei giornalisti, è inusuale in quanto non trova precedenti né nella normativa né nella prassi. E’ preoccupante che la Commissione ignori l’esistenza di un sindacato di categoria riconosciuto dalla Costituzione (art. 39) e delegato a trattare i problemi e le esigenze del settore. Con il sindacato, peraltro, la stessa commissione si era già confrontata definendo un percorso condiviso ed individuando la strada da seguire. La soluzione è semplice, rapida ed a portata di mano: dare piena attuazione alla direttiva dell’assessore Gucciardi dell’agosto 2015 che invita i direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere regionali a bandire le selezioni pubbliche per coprire i posti di addetti stampa secondo regole trasparenti.

Convocare ancora riunioni, sedute ed audizioni non è utile alla categoria dei giornalisti ed equivale soltanto ad una evidente e deleteria perdita di tempo che è sotto gli occhi di tutti. “A pensare male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca” diceva un politico della Prima Repubblica. Non vorremmo che fossero iniziate le “grandi manovre” in vista delle elezioni all’Assemblea regionale siciliana del prossimo anno ed in questo contesto un giorno di gloria per un passaggio sui siti non costa niente, non si nega a nessuno e vale anche una inutile convocazione davanti alla Commissione. Se la classe politica crede di poter utilizzare i giornalisti ai fini della prossima campagna elettorale, il sindacato risponde che la stragrande maggioranza della categoria non si piegherà a questa logica e non si farà strumentalizzare dai soliti personaggi”.

Così, dunque,  il segretario provinciale Beppe Gulletta. Ma a questo punto servono diverse precisazioni.

Il collega Gianluca Rossellini da anni ha avviato procedure a tutela sia penali che amministrative e/o giuslavoriste. Tutto legato al famigerato concorso al Policlinico di Messina vinto da Valeria Arena, oggi a Biella. Atti giudiziari spacchettati tra Messina, Reggio Calabria e Catanzaro con l’ipotesi più grave di associazione a delinquere in concorso.

Il cronista ha denunziato su messinaora questa storia, ma anche quella relativa alle chiamate senza concorso a IRCCS-PIEMONTE-PAPARDO.  Non è stato il solo, ma  ora rischia persino il procedimento disciplinare per violazione delle regole della colleganza.

E’ possibile che Beppe Gulletta, molto impegnato come vicario all’INPGI, abbia sottovalutato la rivolta in atto tra iscritti e non al sindacato. Storie rese ufficiali durante  il convegno sugli Uffici Stampa  all’Università di Messina.  Eppoi, i giornalisti siciliani andranno al voto il 22 gennaio per il rinnovo del Consiglio regionale e la vicenda Uffici Stampa è diventata una polveriera. A Catania  come altrove. L’ultima trovata è l’Ufficio Stampa a costo zero per i Comuni messinesi che si affidano all’Ufficio dell’ex Provincia regionale.

Ah, e che dire dell’Ufficio collocamento “aperto” a Gazzetta del Sud? (@Gianfranco Pensavallli)

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