Detenuto a Gazzi: dopo un tentato suicidio di nuovo nella cella comune, l’appello del padre “sorvegliatelo”

L’appello del padre di un detenuto apre una finestra all’interno della vita nel carcere di Gazzi. In una lettera al direttore Tessitore la drammatica richiesta di sorvegliare il giovane che ha già tentato il suicidio.
Riceviamo e pubblichiamo le lettere indirizzate ai vertici della casa circondariale dove nonostante il si del consiglio comunale, non è stato nominato un Garante dei Detenuti.

“Al sig. Calogero Tessitore, Direttore della Casa Circondariale di Messina Gazzi

Egr. Direttore

Nonostante la mia precedente mail, vengo a sapere dal mio medico legale che mio figlio Salvatore è stato messo nuovamente nella cella comune. Voglio fare presente (sebbene lei lo sa già ) che Salvatore soffre di una grave forma di diabete con punte di valori glicemici che vanno da 30 a 600, in una persona normale porterebbero subito alla morte, se Salvatore sta resistendo e perché purtroppo il suo fisico poco alla volta si è abituato,ma non so ancora per quanto tempo.

Oltre a questo avevo avvisato e lo ha fatto anche il mio avvocato che Salvatore l’anno scorso forse anche a causa della sua malattia e dalla separazione dalla moglie, ha avuto contraccolpi psicologici con conseguenze piuttosto gravi.

Per questo avevo chiesto di tenerlo sotto controllo. Oggi vengo a sapere sempre dal mio medico legale (e non da voi) che mio figlio giorno 21/12/16ha tentato il suicidio all’interno del carcere che Lei dirige.

Trascurando il fatto delle sue gravi condizioni con il diabete e dell’insano gesto, voi gli avete fatto firmare un foglio dove  chiede di essere messo in una cella comune

È mai possibile? Così rischia di non potersi più curare o di farsi ancora del male.

Io non discuto che se ha sbagliato anche a causa del suo stato di salute e mentale, debba pagare la sua pena, ma così è una condanna a morte.

Sto scrivendo e sto mettendo a conoscenza Carabinieri, Polizia e organi di informazione locali, perché se malauguratamente succede qualcosa,  non potrete dire che non sapevate

Sono un padre disperato!!

Aiutate mio figlio!!

Ha urgente bisogno di cure mediche e psicologiche, grazie per tutto quello che potrete fare

Distinti Saluti

Lucio Bonaventura

Nella precedente lettera inviata al direttore del carcere di Gazzi, il signor Bonaventura lo informava delle gravi condizioni di salute del figlio, affetto da diabete mellito di primo tipo “tanto è grave che al Cannizzaro gli hanno messo una macchinetta (microinfusore) Ma nonostante questo per tre volte è arrivato in coma diabetico, in una di queste volte l’ho salvato io tirandogli la lingua con le mani durate una crisi ipoglicemica La situazione è molto delicata e non lo dico solo perché sono il padre… mi creda Stanco di questa sua situazione tempo fa si è iniettato insulina in più cercando di suicidarsi, infatti dopo è stato ricoverato al Papardo nel reparto psichiatrico con un “TSO” Mi creda sono MOLTO PREOCCUPATO Lo so che Lei e nessuno a parte Salvatore ha responsabilità di questa situazione
Se ha sbagliato è giusto che paghi sono io il primo a dirlo Ma non vorrei però che diventasse una condanna a morte… Immagino che non sia Lei che lo può spostare in una struttura più adeguata Le chiedo però se può farlo sorvegliare meglio sia dal punto di vista salute e sia dal punto di vista sicurezza personale.Sono un padre disperato e molto in ansia Mi scuso ancora per il disturbo e la ringrazio infinitamente per quanto potrà fare”

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it