Consegnarono la “Maddy” a Ilaria Boemi: dieci anni a Giuseppe Restuccia e quattro a Pietro Triscari

La condanna è arrivata nella tarda serata di ieri, dopo più di sei ore di camera di consiglio: i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Messina hanno stabilito una pena di 10 anni e 4 mesi di carcere per Giuseppe Restuccia e 4 anni e 4 mesi per Pietro Triscari imputati nel processo per la morte della sedicenne Ilaria Boemi.

La ragazza morì sulla spiaggia del Ringo, nella riviera nord, il 9 agosto del 2015, dopo aver assunto una dose di una droga chiamata Mdma, “maddy” in gergo. Con lei quella notte c’erano un’amica minorenne e Triscari, che all’epoca aveva 39 anni e che nel corso del processo è stato anche accusato di tre violenze sessuali, una ai danni di Ilaria e le altre nei confronti di due amiche, tutte minorenni.

Il nome di Triscari emerse quasi subito: l’11 agosto successivo, infatti,  dopo serrate indagini della squadra mobile, la procura era stata già in grado di iscriverlo nel registro degli indagati, così come Gaia Auteri, poi condannata col rito abbreviato a 6 anni e 8 mesi, nel settembre del 2016.

Gli investigatori hanno ricostruito  il percorso di spaccio della droga sintetica, fino ad arrivare al pusher Giuseppe Restuccia, oggi condannato per omicidio come conseguenza di reato di spaccio. Lui la consegnò alla Auteri, che la girò a Ilaria, che poi la consumò in compagnia di Triscari e dell’amica.

Durante il processo sarebbe emerso che Triscari e Boemi avevano da tempo rapporti consenzienti, tanto che è stato assolto dalle accuse di violenza nei suoi confronti.  E’ emerso anche come siano state due le assunzioni di Mdma, la prima a un’ora dalla morte, la seconda a distanza di mezz’ora. Quando Ilaria cominciò a stare male, Triscari e un’altra minorenne, con Ilaria quella sera, tardarono nel chiamare aiuto e solo quando la ragazza iniziò a perdere i sensi si decisero a fermare, sul lungomare del Ringo, un passante che chiamò il 118. I due quando arrivò l’ambulanza erano già spariti: per questo motivo Triscari, in un altro processo, dovrà rispondere di abbandono di persona incapace.

Restuccia e Triscari sono entrambi in carcere, in custodia cautelare. Gli avvocati, Salvatore Stroscio per Triscari e Giuseppe Carrabba per Restuccia, hanno chiesto la sospensione della misura cautelare, su cui dovrà esprimersi il tribunale.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it