Bocciatura ACR Messina, l’amarezza dei giocatori: “Chi pagherà i nostri sei stipendi arretrati?”

      

I giocatori, ormai ex, del Messina, hanno diramato ancora un ulteriore comunicato scritto di loro pugno, per dare seguito a quanto affermato già venerdì e per rispondere a Franco Proto, sotto la cui gestione il club non si è potuto iscrivere alla Serie C. La situazione era troppo difficile già prima dell’insediamento della nuova compagine societaria, per il grave caso della fideiussione a prima richiesta che andava sostituita, e il tutto si è complicato fino alla sparizione del club siciliano dal calcio professionistico, cosa che potrà essere grave per i dipendenti che rischiano di perdere gli stipendi arretrati. Queste le parole dei calciatori, che hanno difeso la casacca giallorossa fino all’ultimo e vogliono risposte sul perché sia potuto avvenire tutto ciò. “14 luglio, ore 19,01: finita la storiella, tutti i nodi vengono al pettine. Ripartiamo da gennaio 2017: la fideiussione doveva essere sostituita, la società era in alto mare, a marzo è arrivato Proto (tante belle parole ma i fatti? Meno che zero), e grazie alla Lega, che ha permesso che una società giocasse senza una fideiussione regolare, cosa gravissima. Questa “superficialità”, se così vogliamo chiamarla, fa sì che noi calciatori del Messina rischiamo di perdere sei dei nostri stipendi… Chi ce li pagherà senza fideiussione? La Lega?…Vogliamo risposte immediate, e chi ha sbagliato si assuma le proprio responsabilità e faccia chiarezza. Torniamo alla nostra società. Il signor Franco Proto parlava di restituire normalità…’Salvatevi e prenderete i vostri soldi’, ci disse dopo una sconfitta, e ci parlò di dignità… Dignità che secondo lui avevamo perso dopo la sconfitta contro il Melfi… Abbiamo perso forse noi la dignità dopo aver salvato da soli il Messina? Noi che in campo abbiamo messo anima e cuore per raggiungere quell’obiettivo che significava tranquillità per noi e le nostre famiglie? Senza percepire uno stipendio da tantissimo tempo? Senza che nessuna scadenza fosse stata rispettata abbiamo messo tutto per l’amore del nostro lavoro e della maglia che dovevamo difendere. Salvezza raggiunta nonostante i punti di penalizzazione che ci sono stati inflitti, una parte per il mancato pagamento degli emolumenti della vecchia proprietà, e una parte per quelli che non ha pagato la nuova proprietà, nonostante le promesse mai mantenute (riferimento a Proto, Pitino e Manfredi). Tutti felici per la salvezza aspettiamo i nostri stipendi, ma il tempo passa e il silenzio è assordante, il 24 giugno la società ci chiama a Messina per la scadenza del 26 e ci chiede un grosso sacrificio economico, in modo da sistemare tutti i pagamenti; noi ancora una volta per l’amore del nostro lavoro e della città, e per portare qualcosa a casa, invece di far rischiare al club un fallimento come minacciava ogni volta la proprietà (in particolare Proto e Pitino) accettiamo le loro condizioni, ma niente: torniamo ancora una volta a casa con un pugno di mosche. Ci dicono che ci chiameranno e ci sistemeranno per i nuovi accordi presi… ma neanche questo basta. Passano i giorni e le scadenze si avvicinano, ma nulla ancora, nessuno si fa sentire… Passa la proroga del 4 luglio ma da parte loro ancora nessun segnale, nessuno si fa sentire… Nel frattempo le voci circolano e sembra che ogni giorno ci sia un problema diverso, ma alla fine dei conti capiamo che erano tutte scuse, era tutto già programmato, il classico fallimento pilotato dal duo Proto-Pitino. Poi ieri, 14 luglio, ultima scadenza, la società ci chiama a poche ore dal fuori tempo massimo e ci chiede di fare un ulteriore sforzo per salvare la società, quindi avremmo dovuto rinunciare alla maggior parte delle mensilità, se non quasi a tutte. Da quando è arrivata, la nuova proprietà che decantava normalità e voleva far star bene i propri dipendenti non ha mai rispettato né noi calciatori e tanto meno qualsiasi tipo di scadenza. Nonostante la nostra disponibilità (tutti avremmo accettato questa ‘proposta’ per evitare il fallimento), arriva un altro problema: la fideiussione che Proto diceva di avere pronta da mesi e mesi, ennesima scusa… Quest’ultima scusa ammazza definitivamente il nostro sogno e il nostro miracolo sportivo compiuto sul campo… Questo sta a significare che era tutto pilotato e tutto era già scritto. Noi calciatori vogliamo delle risposte dalla Lega e dal presidente Gravina, che garantiva per Proto. E la Lega ci spieghi tutto… Ci auguriamo che questa gente venga radiata e che non possa più lavorare nell’ambito calcistico, nessuno escluso. I calciatori del Messina”.

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