Continuità territoriale, Massaro (Orsa): “bene il dietrofront di Trenitalia, ma restiamo vigili”

“ Nel Prendere atto positivamente dell’ennesimo passo indietro di Trenitalia che periodicamente tenta l’eliminazione di alcuni treni a lunga percorrenza, si tiene a precisare che l’annuncio di soppressione di un treno notte non era una notizia stampa infondata, come asserisce l’azienda nel documento ufficiale”. Interviene così Mariano Massaro, segretario dell’Orsa.

“All’inizio del mese di settembre Trenitalia aveva programmato la cancellazione del treno a far data dall’ 1 ottobre 2017 con precisi ordini di servizio , tant’è che non erano più accessibili le prenotazioni; solo dopo la mobilitazione di ORSA, UGL e FAST  è stata confermata l’operatività in essere in un tavolo con le Segreterie Nazionali.

Siamo certi che la questione non è chiusa, dal 2015 Ferrovie e Governo di turno tentano il gioco al risparmio sulla continuità territoriale, dopo il tentativo di “spezzare il carico” fermato dalla grande mobilitazione del  14 febbraio organizzata dal movimento “Il Ferribotte non si tocca”, è intervenuto l’emendamento Garofalo a riaprire il caso, il trasferimento dei mezzi veloci da Bluferries a RFI, senza sovvenzioni aggiuntive, è chiaramente propedeutico all’eliminazione dei treni a lunga percorrenza, l’obiettivo di fermare i convogli in Calabria e privare i siciliani di un diritto costituzionale è sempre nei progetti di Azienda e Governo.

E’ legittimo sospettare che il provvisorio passo indietro sia stato fatto per evitare clamore in fase di campagna elettorale per le elezioni regionali, in ogni caso il fronte sindacale Autonomo e di Base resta mobilitato insieme al movimento Il Ferribotte non si tocca, è in atto uno studio che faremo pervenire al Ministro dei Trasporti per dimostrare che esiste una forte richiesta di treni da e per la Sicilia ma Ferrovie fa mancare l’offerta, a usufruirne sono le aziende private di trasporto passeggeri su gomma (pullman), realizzano profitto  sostituendo un servizio essenziale che lo Stato non intende più garantire nel meridione d’Italia mentre al nord  investe ingenti risorse pubbliche per far “volare” l’utenza  sulle moderne Frecce Rosse”.

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