Il caso: la maestra assenteista di Messina, che manda su tutte le furie i modenesi

«Questa settimana non manderemo i nostri figli a scuola alle lezioni del pomeriggio e organizzeremo presso una struttura civica del nostro paese (Ideattiva) delle attività alternative». È la clamorosa protesta annunciata dai genitori della classe 2B della scuola primaria di Massa Finalese, “C.A. Dalla Chiesa” – siamo  in provincia di Modena – che già lo scorso anno avevano avuto difficoltà g a causa del tardivo arrivo della supplente annuale di italiano. E quest’anno si sono visti assegnare una maestra d’italiano di ruolo che però si è presentata con più di un mese di ritardo e che già al 25 ottobre ha decide di tornare a Messina dopo solo 8 giorni di lezione.

«Ad oggi non abbiamo un’idea di quando questa insegnante tornerà e per quanto tempo proseguirà con queste assenze a singhiozzo», scrivono i genitori.

Ciò che li preoccupa “è che questa insegnante per tutto l’anno scorso si è comportata allo stesso modo presso la scuola di Finale dove era in forza come maestra di potenziamento e, viste le premesse, temiamo che questo venga a ripetersi esattamente allo stesso modo, penalizzando gravemente la classe dei nostri figli. L’insegnante non ha nemmeno voluto partecipare all’incontro di sezione di inizio anno per illustrare il programma e per chiarire la sua situazione personale sebbene fosse stata più volte invitata e messa nelle condizioni di farlo dalle maestre colleghe”.

Dell’accaduto è stata allertata anche la preside Annalisa Maini “che ci ha assegnato la maestra e si dice dispiaciuta della situazione. Ribadisce di aver fatto tutto quello in suo potere per risolvere la situazione; ma a noi non basta. Il problema che ci affligge è che fintantoché questa insegnante continuerà a mandare certificati d’assenza di breve durata, non sarà possibile per la preside assegnarci una supplente annuale che possa programmare e svolgere il programma in modo adeguato. Viviamo alla giornata e le supplenti temporanee, chiamate quotidianamente a chiudere i buchi, non possono certo dare quella continuità di cui un bimbo di 7 anni necessita. Questa assenza penalizza e rallenta la programmazione anche delle altre insegnanti che oltre a svolgere il proprio lavoro devono supportare la supplente di turno”.

«Non ci basta – si conclude la missiva – come dice la preside, che i nostri figli abbiano sempre qualcuno che li accudisca, noi li mandiamo a scuola per imparare e non per passarsi il tempo. Non ci consola, ancora come dice la preside, il fatto che ci siano tante altre realtà come la nostra, anzi questo è quello che ci ha fatto decidere di alzare la voce con questa manifestazione di protesta perché bisogna smettere di vedere la scuola come uno “stipendificio”, la buona scuola per noi genitori significa prima di tutto avere buoni insegnanti e garantire il diritto alla continuità didattica e all’esecuzione del programma ministeriale. Non chiediamo nulla di eccezionale per i nostri figli: solo il diritto ad una buona istruzione per quest’anno e per gli anni a venire senza dover perennemente lottare per ciò che sembrerebbe scontato ma che purtroppo non è». (@G.P.)

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