Genovese grida al complotto e scende in campo l’avv. Favazzo

Il 17 novembre Francantonio Genovese e il figlio sono apparsi su Panorama motivando geneticamente le ragioni del loro successo in politica. Oggi, dopo la notizia del sequestro del patrimonio di 30 milioni a Genovese Jr., il deputato neo eletto all’Ars, a parlar di genetica predisposizione alla frequentazione di aule del tribunale sono invece tutti gli elettori e i cittadini che, con rabbia, si scagliano sui social contro una famiglia che non smette, comunque, di destare scandalo sulla scena pubblica e politica.

Arriva subito la difesa da parte di Luigi Genovese che ha affermato:«Sto già valutando insieme al mio legale di fiducia le iniziative da assumere in sede giudiziaria, certo di dimostrare la linearità e la regolarità della condotta mia e dei miei congiunti, nella gestione dei beni di famiglia».

I beni che sono stati confiscati oggi al 22enne sono proprio quelli che l’ex deputato Francantonio  secondo la procura ha sottratto al sequestro penale e al fisco, dopo la condanna a 11 anni di reclusione. La strategia attraverso cui il padre è riuscito a salvaguardare il patrimonio sarebbe stata proprio quella di trasferire il denaro e i beni a diversi familiari.

«Anche se la tempistica di questo provvedimento può apparire sospetta, voglio credere che non vi sia alcuna connessione con la mia recente elezione all’Assemblea Regionale Siciliana. – Aggiunge Luigi Genovese – Per quanto detto, non consentirò nessuna eventuale strumentalizzazione in chiave politica. Ringrazio le centinaia di persone che già in queste ore mi hanno manifestato grande solidarietà e affetto».

L’opera della Magistratura appare tuttavia diretta non a contrastare la recente vittoria di Luigi Genovese, ma a proseguire le indagini e a far luce sull’operato del padre, Francantonio e sui suoi traffici illeciti che colpiscono oggi anche il figlio.

A frenare le polemiche e le condanne della pubblica opinione che già si è schierata pro e contro, l’Avvocato Nino Favazzo, difensore di Genovese jr., che ha dichiarato: «Non ho ancora avuto modo di leggere né la richiesta dei Pubblici Ministeri né, tanto meno, gli esiti delle attività di indagine che, della richiesta, costituiscono il necessario presupposto. Ogni considerazione a riguardo, quindi, sarebbe allo stato solo affrettata».

Marina Pagliaro

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it