Sigilli pronti per il cantiere: stop ai lavori dell’edificio Avignone

Nessun permesso a intervenire nell’area. Né da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, né tanto meno da parte del Consiglio Comunale e del Dipartimento per le attività edilizie che questa mattina, dopo un sopralluogo da parte degli esperti, insieme alla Polizia Municipale, hanno bloccato i lavori di demolizione dell’edificio Avignone eseguiti senza l’autorizzazione da parte di nessuno degli enti.

Domani scatteranno i sigilli attorno al cantiere. “Tutto ciò che si sta svolgendo nell’area è abusivo proprio perché non è stata richiesta nessuna autorizzazione a nessun organo preposto – ha dichiarato l’Assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Sergio De Cola – Intanto abbiamo proceduto bloccando i lavori, adesso l’area sarà sequestrata”.

Il problema legato alla realizzazione del grattacielo di 21 piani risale al 2013, quando già era stato sottoposto al vaglio della Soprintendenza e del Comune l’idea di realizzare la “Torre imperiale”. Il “no” da parte del Comune dipese dal fatto che l’edificio Avignone rientra negli edifici a vincolo comunale A1, che tutela tutte le aree di interesse storico della città. La Soprintendenza, però, era favorevole alla realizzazione del grattacielo.

A questa risposta da parte della Soprintendenza, il Comune oppose un avviso di diniego, sul quale fu chiamato a pronunciarsi il Tar nel novembre del 2014. Il Tar, tuttavia, diede torto al Comune.

“Questa sentenza del Tar è stata interpretata dalla ditta che è intervenuta con la demolizione dell’edificio come se fosse una autorizzazione a procedere con i lavori – spiega ancora De Cola – In realtà la sentenza bloccava soltanto l’avviso del Comune. Anche se fosse stata favorevole bisognava, comunque, procedere con i lavori entro un anno dalla sentenza, quindi entro il novembre 2014. In ogni caso si sta agendo abusivamente”.

Intanto il neo-assessore regionale Vittorio Sgarbi chiede la testa del Sovrintendente su cui al momento si concentrano le responsabilità dell’intervento che ha scatenato rabbia e incredulità. (Mar.Pa.)

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