Riesame, Cateno De Luca non andava arrestato. Il deputato: “Giustizia è fatta non cerco vendette”

“Abbiamo letto con molta attenzione le motivazioni che il tribunale della libertà ci ha notificato qualche giorno fa a sostegno della sentenza del 24 novembre scorso di annullamento dell’arresto ingiustamente subito l’8 novembre scorso ad appena tre giorni dalla mia rielezione al parlamento siciliano e siamo rimasti allibiti per la chiara e netta presa di posizione e censure del collegio giudicante contro l’ennesimo provvedimento giudiziario della Procura di Messina che ha rappresentato un ulteriore pagina nera dell’ingiustizia dei palazzi di giustizia”. Lo dichiara in una nota l’on. Cateno De Luca dopo aver appreso le motivazioni depositate il 12 marzo scorso della sentenza del Tribunale della libertà che ha annullato l’ultimo arresto subito dal deputato regionale e dal presidente della Fenapi Carmelo Satta l’8 novembre scorso con l’accusa si associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. “Il 12 dicembre scorso – prosegue De Luca – ho denunziato all’autorità giudiziaria di Reggio Calabria l’ennesimo abuso della Procura di Messina che mi ha torturato per oltre sette anni con 17 procedimenti penali, tutti chiusi in mio favore con sentenze di assoluzione ed archiviazioni per l’inconsistenza delle accuse. Attendo ora con serenità le risultanze delle mie doglianze per smascherare chi agisce all’ombra della giustizia causando atti ingiusti nei confronti di perone che non appartengono a certe consorterie”. “Non cerco vendetta – conclude De Luca – ma spero che il mio calvario giudiziario possa servire a smantellare l’occulta organizzazione che si annida in qualche angolo del tribunale di Messina e che stritola quei malcapitati che non hanno la forza ed i mezzi che io ho avuto per evitare di essere macinato nel tritacarne della mala giustizia”.

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