Un Museo della Memoria dedicato al ricordo del terremoto del 1908, l’idea di Antonio Saitta

“Il Museo regionale di Messina è una delle esposizioni d’arte più grandi del Sud Italia, una superficie vastissima con circa 750 opere esposte. Il Mume, insieme alla riqualificazione del complesso dell’ex Ospedale Margherita, può essere l’ombelico culturale di una struttura ancora più complessa, in grado di fare accrescere l’offerta formativa e turistica nella nostra città”. Lo afferma, Antonio Saitta, anticipando il progetto ‘Valore Messina’.

Nello specifico – spiega – “bisogna spostare gli uffici della Soprintendenza nella sede del vecchio nosocomio, come prevede il progetto della Cittadella della Cultura e poi dare vita a una grande struttura, che va complessivamente dall’ex Margherita al Mume, eliminando o, eventualmente, bypassando via Grosso Cacopardo, la strada che divide le due aree, così da ospitare all’interno due nuove realtà: Il Museo Archeologico e il Museo della Memoria ‘MessinaZero8’. Il primo – osserva – ospiterebbe il vastissimo materiale archeologico che la città possiede: attualmente, infatti, solo una piccola parte riesce ad essere esposta al Mume. Il secondo, invece, sarebbe dedicato al ricordo della tragedia del terremoto del 1908. Il Museo della Memoria – prosegue il candidato sindaco – è concepito come un grande spazio anche didattico ed esperienziale. Consentirebbe di conoscere Messina prima del sisma, attraverso ricostruzioni; realtà virtuali e mantenere vivo il ricordo di quella tragedia che ha provocato quasi 100 mila morti e distrutto la città. Il visitatore, così, si ritroverebbe immerso in un vero e proprio ritorno al passato, prima di quel tragico giorno. La parte didattica, invece, prevede delle sezioni scientifiche dedicate allo studio dei terremoti, come si formano e altri approfondimenti collegati allo studio di questi fenomeni. Infine, all’interno, l’apertura di attività commerciali curate dagli operatori locali, legate al merchandising dei poli museali; bookshop; librerie da consultazione e altro”, conclude Saitta.

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