Accoglienza, Gaetano Sciacca: “Avversione al sistema hotspot, sì al modello Sprar”

«Messina è da sempre una città accogliente e multiculturale, sia per la sua posizione baricentrica nel Mediterraneo sia per i suoi trascorsi storici. Nel corso dei secoli ha ospitato migliaia di persone venute dal mare e deve continuare a farlo, come ha sempre fatto. La città può e deve garantire agli stranieri un’accoglienza dignitosa, che non leda i diritti dei migranti e dei cittadini, nel pieno rispetto delle individualità, della privacy e dei diritti umani».

Così il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle, Gaetano Sciacca, interviene sulla questione dei migranti, “che non bisogna trattare come un’emergenza”, esprimendo la sua ferma avversione al sistema degli hotspot in favore di progetti di inserimento secondo il modello Sprar. 

«La nostra amministrazione – commenta il candidato pentastellato – si impegnerà affinché il centro di accoglienza di Bisconte venga smantellato e i richiedenti asilo siano coinvolti in progetti di integrazione nel tessuto sociale della città, favorendo il ricongiungimento familiare e l’accesso alla scuola per i minori. L’attuale sistema di accoglienza migranti non è in grado di dare risposte adeguate. È un problema su cui i comuni devono porre la massima attenzione, mettendo in pratica tutto ciò che compete alle amministrazioni in tema di modalità di accoglienza, costi, responsabilità e sostegni economici».

Nodo crociale del sistema di accoglienza, per Sciacca, è il rispetto del piano di ripartizione ANCI, che garantirebbe un più equilibrato riparto dei migranti sul territorio (2,5 migranti ogni 1000 abitanti), da ospitare in piccole strutture dislocate su tutto il tessuto urbano, per migliorare la qualità della vita degli ospiti e favorire i processi di integrazione. 

Altro punto fondamentale è il ruolo dei comuni nella seconda accoglienza: «Bisogna puntare innanzitutto sul terzo settore, che è la principale porta di accesso per l’integrazione. Lo sport, ad esempio, può rappresentare un fondamentale traino per garantire a tanti ragazzi e tante ragazze un’occasione di emancipazione e formazione. È necessario implementare processi di tipo inclusivo, focalizzati innanzitutto sull’apprendimento della lingua».

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