Antonio Saitta al villaggio CEP: “Ripartiamo dalle periferie, torniamo a credere in Messina”

di Marina Pagliaro – Ha scelto di concludere al Villaggio CEP, lontano dalle grandi piazze, Antonio Saitta, come aveva già annunciato durante l’incontro con Paolo Gentiloni, per concludere nel segno della vicinanza “agli ultimi” la sua campagna elettorale. Affiancato dagli Assessori designati e dalla Vice sindaco Maria Flavia Timbro, è nello slargo di una periferia che il centrosinistra lancia il suo ultimo appello al voto. “Penso ai volti e alle storie che ho incontrato in questi ultimi mesi – prima a parlare Maria Flavia Timbro – Voglio ringraziare i cittadini perché a loro bisogna parlare. Ufficialmente si chiude oggi la campagna elettorale ma la nostra strada comincia davvero adesso e sarà un percorso che faremo insieme. Questa città dobbiamo riprendercela ed è a partire da domenica che dobbiamo farlo. E non è un caso che partiremo da qui. Il nostro primo impegno è rimettere le periferie al centro e per questo cominciamo qui con quei cittadini a cui dovremmo chiedere colpevolmente scusa perché la politica li ha abbandonati in questi anni”.

Una sorpresa per Antonio Saitta ha condito la serata. L’attore messinese Ninni Bruschetta ha infatti introdotto il discorso del candidato sindaco. “Non dico niente sulla politica e su cosa succederà – ha detto – ma la persona che presento e sostengo e per cui voterò mi ha anche battuto alle elezioni a scuola e questa volta spero batta tutti gli altri se vogliamo che Messina ritorni a splendere”. E, reduce dall’incontro con il segretario nazionale del Pd Maurizio Martina, che nel pomeriggio era stato a Messina a sostegno di Antonio Saitta, il candidato è con entusiasmo che sale sul palco per fare il suo discorso conclusivo. “Non è la fine ma la tappa intermedia di un viaggio che abbiamo iniziato due mesi fa – ha detto – Non ci crederete ma abbiamo fatto più di 1000 km fra le strade di Messina girando in lungo e in largo”. Un comizio, quello di Saitta, che ha assunto anche i toni della polemica con gli altri avversari. E già quindi contro il “governo amico” di Gaetano Sciacca, o contro il “cabarettista” Cateno De Luca. “Ha irretito Bramanti dicendogli “A ciascuno il suo mestiere”, ma per una persona che è in campagna elettorale da un anno e dichiara 600 mila euro l’anno qual è il suo mestiere?”. Ma Antonio Saitta non risparmia nemmeno il centrodestra e in maniera particolare Bramanti, colpendolo sul ddl Irccs-Papardo. “Certo che quando si tratta di costruire Monopoli, i Genovese ci sanno fare – ha commentato”. Come per tutta la campagna elettorale, invece, ha risparmiato severità contro Accorinti, di cui ha comunque detto: “Io voglio bene a Renato, ma adesso abbiamo bisogno di persone competenti”.

L’auspicio per il futuro, a conclusione del suo discorso, è sempre quello di recuperare le periferie della città come priorità. “Ai bambini di Bisconte, del Cep, di Castanea dico loro che possono avere un sogno di legalità. Non saranno lasciati all’incuria e all’indifferenza. Non saranno posti di secondo ordine. Coltiveremo per tutti il sogno di lavoro, di scuole, di centri di ritrovo formativi in tutti i quartieri e non saremo quella istituzione menefreghista che c’è sempre stata. Non bastano i bei programmi ma servono anche dei valori. Mettiamo tutta la nostra voglia di cambiare perché il “cielo sia sempre più blu” e si torni a credere in un futuro di libertà e dignità”. E proprio sulle sulle note di Rino Gaetano con “Il cielo è sempre più blu” ha avuto conclusione il discorso.

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