Messina candidata ad ospitare a Novembre il congresso nazionale di Arcigay

Il 23 e il 24 Giugno il Consiglio Nazionale di Arcigay, di cui fa parte il presidente della sezione messinese Rosario Duca, dovrà decidere dove si terrà il prossimo congresso nazionale di Novembre. Anche Messina verrà candidata come città ospite per tutti i membri dell’associazione nazionale, che potranno così incontrarsi in riva allo stretto se Messina riceverà l’approvazione del direttivo. Di seguito le motivazioni di Rosario Duca e l’annuncio della candidatura.

Giarre, 31Ottobre 1980. Ai piedi di un albero giacciono senza vita due ragazzi. Omicidio/suicidio le voci più pressanti, omicidio quelle più sommesse. L’unica colpa di quei ragazzi, il loro amore. Ancora oggi a trentotto anni di distanza su questo triste atto  non è stata fatta chiarezza, insomma, la verità non si conosce e forse non si conoscerà mai. Erano i tempi i cui le persone lgbt non avevano un punto di riferimento ne c’era un associazione che li tutelasse.

Palermo 9 Dicembre 1980, alcune persone si domandano come reagire a tali barbarie e come avviare un percorso per la costituzione di un associazione a respiro nazionale che poteva essere l’inizio di un cambiamento e per dare alle persone lgbt un punto di riferimento oltre la speranza che per i propri diritti si poteva e si doveva lottare. Quel giorno grigio di un inverno di dicembre reso ancora più grigio dal dolore di quanto era avvenuto solo un mese prima a Giarre, ma con la consapevolezza che quel bruto atto barbarico non doveva essere un motivo per arrendersi ma l’imput a reagire. Quella consapevolezza fa si che si gettano a Palermo le basi per la cosituzione della prima cellula associativa che prenderà il nome di Arci Gay e che completerà in seguito il percorso costituivo dell’associazione. Quello di Palermo quindi, fu il primo atto di una serie di nuclei che cominciarono a sorgere in tutta l’isola e in Italia.La promozione di tali nuclei va ascritta all’attività di Massimo Milani, Gino Campanella e il sacerdote don Bisceglia già aderente alla cosidetta “Teologia della liberazione” che gli provocò la sospensione a divinis dalla chiesa. All’impulso della nascente Arcigay è degli attivisti del FUORI. Nel 1981 a Palermo si tenne la prima festa dell’orgoglio omosessuale. Nel 1982 sempre a Palermo quindi in Sicilia, si ha la prima riunione nazionale (no congresso) della nascente arcigay a cui presero parte i verici nazionali di Arci. Tutto questo portò ai giorni del 2/3 marzo 1985 quando a Bologna l’assemblea nazionale, dove gran parte dei nuclei omosessuali d’Italia si unirono in associazione completando il percorso costituivo avviato a Palermo, eleggendo primo presidente nazionel Beppe Ramina e segretario nazionale Franco Grillini.

Sono passati 38 anni da quel 1980, Arcigay è cresciuta fino ad essere l’associazione con pregi e difetti che oggi tutti conosciamo. Da allora questa Regione, la Sicilia, che oltre ai natali ad Arcigay ha dato anche due presidenti nazionali, Lo Giudice(messinese), Patanè(catanese di Giarre) oltre ai comitati provinciali che con tantissimi volontari che in tutti questi anni si sono succeduti per dare il proprio contributo, non solo a chi richiedeva e richiede sostegno ma anche alla struttura nazionale, con tutte le difficoltà che ogni giorno nei propri territori si devono affrontare. Nonostante tutto questo, la Sicilia non ha mai ospitato un Congresso Nazionale e solo tre anni fa si è potuto tenere un consiglio nazionale a Catania. Ad oggi dalla costituzione di Arcigay, nessuna città Siciliana ha espresso una candidatura. Messina oggi si candida perchè ritiene sia il momento che i tantissimi volontari che in tutti questi anni in Sicilia hanno donato e donano  il loro tempo e le loro energie, distribuiti nei comitati territoriali e che sono coscienti di essere stati o sono, parte di quella storia che ha visto la Sicilia madre di quest’associazione, vedano materializzarsi  un congresso nazionale, momento della  più alta espressione democratica, nella loro terra.La Sicilia.

Per questo motivo abbiamo proposto la candidatura, non come campanilismo locale ma col pensiero e col desiderio che sia l’espressione di questa bella regione. Il consiglio Nazionale che il 23 e 24 giugno, a Bologna dovrà esprimersi tra le candidatura in concorso di Lecce, Rimini, Modena, Torino, Reggio Emilia e naturalmente Messina. Consiglio Nazionale di cui dal 2010 faccio parte, opererà democraticamente scegliendo l’offerta che meglio risponde ai criteri dettati dalla segreteria nazionale. Dico questo per dire che nessuna preclusione c’è all’interno del consiglio nazionale per nessuna città. Abbiamo cercato di offrire la migliore offerta possibile e per questo devo ringraziare il presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto, per l’impegno profuso a trovare l’offerta migliore per dare ai circa duecento delegati oltre dirigenze la migliore ospitalità che come città e non solo come città, ma anche come Sicilia sappiamo dare.

Messina auspica di essere scelta non per le sue bellezze e pecularietà turistiche, scegliere Messina è scegliere la Sicilia, lo dobbiamo alla storia e dopo trentotto anni ci potrebbe pure stare. “Se non ora quando”?”

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