De Luca si insedia a Palazzo dei Leoni: “Un sogno che avevo sin da ragazzino”

di Marina Pagliaro – Il suo legame con la provincia dipende non soltanto dal fatto che è quella che gli ha consentito di cominciare la sua scalata politica ma anche perché Cateno De Luca ci crede veramente nelle potenzialità della Città Metropolitana. Questa mattina, durante il suo insediamento e l’investitura della fascia blu, ha rinnovato alla presenza di una ventina di sindaci delle provincie quello che sarà, infatti, il suo impegno a Palazzo dei Leoni, sentito come complementare rispetto al ruolo di Sindaco di Messina.

“Oggi completiamo con il ruolo di sindaco della città metropolitana le procedure di insediamento – ha esordito – Un ruolo che ho sempre sognato da ragazzino perché provengo dalla provincia e avendo sempre visto quella realtà ho sempre sognato di procedere verso una sua amministrazione”.  Non è la prima volta certamente che De Luca si confronta con la realtà della città metropolitana anche se adesso il lavoro sarà quello di concertarla e non di prendervi soltanto parte. Ruolo che non lo spaventa ma su cui ha già le idee molto chiare.  “L’abolizione delle province ci ha resi vittime di una politica scelerata – ha continuato – E si è creato un vuoto che stiamo scontando ancora: c’è un territorio allo sbando e sono tante le attività che oggi stentano a partire”. Ricollegandosi anche alla sua carriera in ambito regionale il primo impegno per la provincia di Messina sarà quello di dialogare con il Presidente Nello Musumeci al fine di farne valere potenzialità e istanze. “Voglio avere certezza del destino che bisogna imprimere in termini fattivi a questo ente – ha precisato – che attualmente sembra come un ente di risulta, un contenitore che passa come zavorra piuttosto che come risorsa per lo sviluppo locale”.

Immediato l’intervento per intercettare le risorse del Masterplan, procedura questa cui già Cateno De Luca ha cominciato a lavorare subito dopo la consegna della fascia. “Voglio evitare di essere totalmente assorbito dal ruolo di Sindaco di Messina – spiega, con una punta di polemica rispetto ai precedenti amministratori, ma non solo – Negli ultimi tempi il governo non ha fatto niente per aiutare le città metropolitane”. Oltre a mantenere sempre più vivo il legame con Roma, bisognerà uscire dalla logica di un ente che non interessa alla politica se non come struttura che elargisce posti di lavoro senza meritocrazia. “Dobbiamo ribellarci a un destino solamente politico della Città Metropolitana ripristinando nuovi organi importanti – prosegue, poi l’affondo – La Regione Sicilia è un pachiderma con una visione palermocentrica e questo è il risultato. Il problema diventa quello delle risorse usate in maniera scelerata ma serve resistenza per dotare l’ente di risorse e competenze spostando il potere da un posto a tutto il resto del territorio. In questo momento la politica sembra voler sfuggire alla reale questione cercando di rimandare a un momento successivo quello che è il destino di rafforzamento di questo ente ed è qui che noi vogliamo le dovute puntualizzazioni”. Puntualizzazioni che arriveranno proseguendo il lavoro all’Ars grazie alla successione del suo “allievo” Danilo Lo Giudice che prenderà il suo posto a Palazzo d’Orleans nel dialogo costante con i sindaci Leoluca Orlando di Palermo e Salvo Pogliese  a Catania. La finalità sarà dunque quella di far amministrare e rappresentare a livello regionale e nazionale le città metropolitane cercando di renderle sempre più autonome. “Dobbiamo seguire l’evoluzione del legislatore verso la città metropolitana – continua De Luca – Io so cosa si dice in quel palazzo a Palermo dove prevalgono sempre più i canali clientelari per aggregare sul territorio con formule parassitarie. Questo porta a stare distanti dal territorio. Ma noi non faremo così e ci faremo sentire attraverso atti concreti da sottoporre al Parlamento”.

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