Mafia, scommesse online illegali: arrestato il messinese Davide Cioffi

Controllavano la raccolta illecita di scommesse on line. I Finanzieri del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata hanno eseguito 68 provvedimenti restrittivi nei confronti di esponenti di spicco della malavita pugliese, reggina e catanese. Tra gli arrestati anche Davide Cioffi, originario di Santa Teresa Riva.

Circa 80 le perquisizioni; sequestri in Italia ed in numerosi Stati esteri per circa un miliardo di euro. Un’imponente operazione internazionale, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che vede impegnati uomini di Guardia di finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e Direzione investigativa antimafia.

I reati contestati sono riconducibili all’associazione mafiosa, al trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio e autoriciclaggio, all’illecita raccolta di scommesse online ed alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei relativi guadagni.

Le indagini, delegate dalle Dda delle procure di Bari, Reggio Calabria e Catania, hanno permesso di accertare che i gruppi criminali in questione “si erano spartiti e controllavano, con modalità mafiose, il lucrosissimo mercato della raccolta illecita di scommesse su eventi sportivi e non, per un volume di giocate superiore a 4 miliardi e mezzo di euro su diverse piattaforme online gestite dalle associazioni delittuose”.

La Guardia di Finanza di Catania, con l’ausilio del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha dato esecuzione a sequestri preventivi finalizzati alla confisca, anche per “sproporzione”, di un patrimonio complessivo dell’ingente valore sopra indicato in virtù di approfondite indagini economico-finanziarie condotte da questa stessa Forza di Polizia e con l’attivazione dei canali di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia che hanno consentito di individuare e sequestrare circa un centinaio di rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nelle Isole di Man, mentre altrettanti conti correnti e depositi bancari sono stati individuati in altri Paesi. La stessa Guardia di Finanza ha inoltre sequestrato venticinque  centri scommesse attivi nelle province di Catania, Messina e Siracusa; l’Arma dei Carabinieri ne ha sequestrata uno con sede in Misterbianco (Ct)  mentre altre venti sono stati individuati e sequestrati dalla Polizia di Stato, riconducibili direttamente o indirettamente al clan Cappello.

Le indagini condotte dalle tre Forze di polizia summenzionate sono state distinte ed autonome tra loro ma  coordinate da questa Procura secondo un unico progetto investigativo che prevedeva la suddivisione delle aree di intervento in modo che Guardia di Finanza e Carabinieri si occupassero delle attività illecite  facenti capo ad esponenti di spicco della famiglia catanese di Cosa Nostra ed in particolare a Placenti Carmelo, Placenti Giuseppe Gabriele e Placenti Vincenzo, la cui attività criminale per conto della famiglia Santapaola Ercolano anche in settori diversi da quello del gaming on line era già ben nota ai militari dell’Arma, mentre la Polizia di Stato seguiva le attività illecite riconducibili ad esponenti di rilievo del clan Cappello.

Questi i fermati dalla Polizia di stato per conto della Procura di Catania:

  1. CASTIGLIA Giovanni Orazio (cl.1984);
  2. CIOFFI Davide (cl.1972);
  3. CONTE Giovanni (cl.1965);
  4. D’AGATA Santo (cl.1973);
  5. D’ANNA Gino Vincenzo (cl.1967);
  6. DI BELLA Andrea (cl.1991);
  7. DI PASQUALE Giovanni (cl.1968);
  8. IACONO Antonino (cl.1959);
  9. NANIA Francesco (cl.1976);
  10. RUSSO Antonino (cl.1980);
  11. SALVAGGIO Pietro (cl.1963);
  12. SUSINO Angelo Antonio (cl.1974);
  13. TRUGLIO Salvatore (cl.1983).

Queste le persone fermate dalla Guardia di Finanza:

  1. AURIGEMMA Anna
  2. BARRETTA Salvatore;
  3. BONACCORSO Orazio
  4. CHILLE’ Antonio
  5. DI CIO’ Federico;
  6. DI MAURO Cristian
  7. DI SALVO Carmelo;
  8. GIUFFRIDA Danilo Mario
  9. INSANGUINE Simone
  10. LIOTTASIO Gaetano;
  11. MAZZERBO Angelo Fabio
  12. TAMIRO Riccardo

Carmelo Placenti, Giuseppe Gabriele Placenti e Vincenzo Placenti sono stati, invece, fermati dai Carabinieri del Comando provinciale di Catania e del R.O.S..

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