La Procura di Catania sequestra Aquarius, non avrebbe differenziato i rifiuti a rischio infettivo

epa07042833 (FILE) - Crew members of the search and rescue vessel 'Aquarius' of NGO 'SOS Mediterranee' wave from the ship's bow as the vessel arrives in the port of Marseille, France, 29 June 2018 (reissued 24 September 2018). According to media reports on 24 September 2018, the Panama authorities have begun procedures to revoke the registration of the Aquarius, the last migrant rescue ship operating in the central Mediterranean. The vessel which is currently at sea will have to remove its Panama maritime flag when next she docks and cannot set sail without a new one. The operators of the vessel have accused Panama of bowing to pressure from the Italian government. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO *** Local Caption *** 54450207

di Palmira Mancuso  – Prima di leggere l’Ansa, battuta stamattina con tanto di dichiarazione esultante del ministro dell’interno Matteo Salvini, è doveroso ricordare che al centro dell’accusa della zelante procura di Catania (quella che ha liquidato l’inchiesta sulla Diciotti secondo Zuccaro come “un ritardo giustificato dalla scelta politica”) vi sarebbe la mancata differenziazione dei rifiuti sbarcati: in particolare gli abiti sgualciti di sale dei migranti salvati, alcuni dei quali con malattie infettive tipo l’Aids (come se si trasmettesse via aerea).

La procura di Catania dopo l’inchiesta rivelata inconsistente sui rapporti con gli scafisti, sembra continuare a compiacere il ministro dell’interno con una ipotesi di reato che tende a legittimare la strategia dell’untore. Usare la paura per criminalizzare la solidarietà.

Dopo questa premessa, ecco la notizia, così come battuta dall’Agenzia di stampa:

Rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani: è l’accusa nei confronti della Ong Medici Senza Frontiere e di due agenti marittimi che ha fatto scattare il sequestro preventivo dell’Aquarius (attualmente nel porto di Marsiglia) e di 460 mila euro. L’indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 mila kg di rifiuti.

“Ho fatto bene a bloccare le navi delle ONG, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

L’accusa nei confronti di Msf riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla Ong tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell’organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l’Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence.

Sono complessivamente 24 gli indagati. Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non” in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi.

Tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle navi Vos Prudence e Aquarius “non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” anche in presenza di “numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani” duranti i quali sono stati “rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati”, scrive la Procura di Catania nell’inchiesta ‘Bordless’ su indagini della guardia di finanza.

Immediata la risposta di MSF che alle 16 ha convocato una conferenza stampa nella sede di Roma e che ha dichiarato come la nave sia stata “bloccata per concertate pressioni politiche”.

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