Mafia a Messina: condanne per il nuovo clan Mangialupi

La I sezione penale del Tribunale (presidente Micali) ha emesso la sentenza nel processo di primo grado nato sall’operazione Domino, che ha portato alla sbarra gli ultimi affiliati del clan Mangialupi. Undici le condanne e due le assoluzioni: 10 anni a Giovanni Aspri, 15 anni e mezzo a Giuseppe Giunta, 15 anni a Nunzio Corridore, 4 anni e 3 mesi a Francesco Crupi, 3 anni e 4 mesi a Francesco Russo,4 anni a Mario Schepisi, 1 anno e 10 mesi a Francesco Benanti.

Infine 6 mesi di arresto per Giovanni Aloisi, Rosario Aloisi, Salvatore Arena e Salvatore Utano, ai quali è stata sospesa la pena.

Assolti Antonino Scimone e Nunzio Cangemi, per i quali il Tribunale ha disposto la restituzione dei beni sequestrati, mentre esce dal processo per la prescrizione dell’unica accusa contestata Francesco Alleruzzo. 

Le condanne di ieri seguono quelle disposte con il rito abbreviato a marzo 2018:  13 condanne tra cui quella piu’ alta a 16 anni e 2 mesi inflitta ad Alfredo Trovato mentre Domenico La Valle è stato condannato a 13 anni. Condanna a 9 anni e 6 mesi per Salvatore Trovato infine condanna a 9 anni Paolo De Domenico e 9 anni e 4 mesi per Francesco Laganà.

L’operazione Domino, scattata nel 2017, fu coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina e fece emergere i nuovi affari del clan e la figura di Domenico La Valle, che, dopo la disgregazione del gruppo originario, avrebbe assunto un controllo sempre più forte delle attività  diventando un punto di riferimento imprenditoriale.

 

Imputati  i referenti che gestivano il giro di droga, le sale giochi dove erano piazzate le macchinette imposte dallo stesso clan, e i fedelissimi che si occupavano del fiorente business delle scommesse on line, i rapinatori.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it