Il gioco in Italia è rischio “Dignità”: rinviata la decisione sulla pubblicità del gioco da parte di Agcom

Il recentissimo report elaborato dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) ha evidenziato gli andamenti del primo periodo del 2019 con riferimento ai mesi di gennaio e febbraio. I dati ricavati dalle analisi ministeriali si concentra sull’incremento positivo delle entrate tributarie provenienti dai giochi. Stando ai numeri presentati sul report casinò e simili hanno comportato entrate pari a 2.581 milioni di euro alle casse erariali, ovvero un incremento pari al +4%. Il trend sarebbe perfettamente in linea con quello dello scorso anno. Il mercato, quindi, non presenta flessioni o oscillazioni negative e ha visto incrementare le casse dello stato, per ora, di 224 milioni di euro. La crescita è pari allo 0,3% ed è stata minimizzata dal versamento dell’imposta sostitutiva di febbraio.

I dati e la realtà: il gioco cresce sia online che dal vivo

Il gioco in Italia raccoglie numeri e fatturati interessanti, alimentati da un sempre maggiore interesse da parte di investitori, inserzionisti, pubblicitari e sviluppatori. Il mercato del gioco mostra cifre da capogiro e costituisce un’importante fetta di mercato che alimenta il nostro sistema economico. I numeri tendono sempre a salire grazie anche alla diffusione del gioco online, anche detto a distanza. In questo quadro positivo, tuttavia, si colloca la decisione di Agcom rispetto alle sorti della pubblicità, già fortemente limitata a determinate piattaforme e orari. Il garante vorrebbe ridiscutere l’articolo 9 del decreto Dignità con una seduta fissata per il 18 aprile 2019.

Il decreto Dignità e l’articolo 9: la liceità della pubblicità

I dati di profitto del gioco e della sua crescita potrebbero subire arresti non quantificabili, ad oggi. Essi potrebbero essere generati da una riduzione importante della possibilità di pubblicizzarlo tramite cartellonistica e insegne ma anche su qualsiasi altra piattaforma tra cui la stampa ed il web. Non è possibile stabilire in che modalità questo possa riflettersi sui ricavi del gioco in Italia ma è certo che delle conseguenze potrebbero esserci.

Cosa cambierebbe per il gioco in Italia?

La decisione oggetto della rimandata discussione verterebbe sull’articolo 9 del Decreto Dignità che si ritiene necessiti di revisioni circa il divieto di pubblicità. Resta infatti da inquadrare il confine legale tra diritto di informazione e pubblicità a mezzo stampa, via web e per cartellonistica. Le linee guida da analizzare sono state rimandate al prossimo 18 aprile 2019. Nella riunione saranno discusse anche le vincite nei locali con offerta di gioco e i meccanismi di pubblicità derivanti dal gioco online.

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