L’agnello pasquale di San Fratello, nel rispetto e nella continuità della tradizione

foto di Pippo Maggiore – San Fratello piccolo centro nel cuore dei Monti Nebrodi è un luogo dove respiri arte, storia, cultura e mangi anche bene. Prodotti buoni e genuini. Ottimi sono i dolci che fanno parte di una ricca tradizione. Gli anziani raccontano che le ricette sono state divulgate dalle monache benedettine che sono state a San Fratello per tantissimi secoli. Il Monastero fu distrutto dalla frana del 1922. Ma le bianche e le nere, in lingua Gallo- Italica parlata tutt’oggi a San Fratello sono l’bleanchi o Gnùkkiattuli e l’nari oppure Peassavùlèant, così come altri dolci tipici fanno parte tutt’ora della tradizione dolciaria sanfratellana.

Le cosiddette “bianche” e “nere”, sono nate per essere offerte in occasione dei matrimoni, quando ancora non esisteva l’abitudine del pranzo nunziale da offrire agli invitati. Nelle prossimità delle feste pasquali con la stessa pasta dolciaria si prepara l’agnello pasquale decorato a motivi floreali e confetti colorati.

“Le fidanzate nell’avvicinarsi le feste pasquali– afferma Bettino della Pasticceria Maggioremandavano al fidanzato un agnello pasquale, che veniva ritornato la domenica di Resurrezione con una collana d’oro o d’argento o un anello o qualsiasi altro oggetto prezioso da regalare alla futura moglie, legato al collo dell’agnello.”

Quando si dice che le donne ne sanno una più del …

Se vi trovate da quelle parti non rinunciate a deliziare la gola, non vi preoccupate, non è peccato. (GM)

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