Dal tabarin al Pride: come è cambiata Messina, nel racconto della drag queen Doretta

di Palmira Mancuso (ritratto in apertura di Enrico Di Giacomo) – L’onda di energia e positività liberale che ha attraversato Messina in queste ultime settimane (tanto da “respingere” anche la presenza del filosofo del “marxismo di destra” Dugin) è stata foriera di riflessioni e nuove consapevolezze, come quella della esistenza di tantissimi giovani che difficilmente la politica riesce ad intercettare, rimanendo sempre indietro rispetto alla realtà, mancando spesso di visione.

Invece Messina è una città contemporanea, una comunità del suo tempo, con tutte le contraddizioni della modernità. E l’effetto – Pride (di cui si terrà conto anche nel futuro) non può che essere sottolineato attraverso i racconti di chi c’è stato.

Ecco perchè vi proponiamo la riflessione di una protagonista indiscussa di questo evento, Doretta Drag Queen (Salvatore Piromalli), che con le Portinaie ha “sfidato” certo perbenismo tutto messinese, quello dei vizi privati e delle pubbliche virtù, regalandoci uno spaccato personale e sociale, dunque storico, della nostra città.

“Eccomi pochi giorni dopo il primo pride di Messina…Stanco ma felice.
Il pride è un rito che ogni anno si ripete, un rito quasi magico, uno di quei rituali che solo se ci credi realmente possono funzionare…

Quando poi il teatro di questa travolgente parata è la tua città o una città a te molto vicina ecco che senti dentro quell’ orgoglio incontenibile che a stento riesci a frenare…vuoi viverlo pienamente, sentirlo tuo e respirare a pieni polmoni quell’aria pulita e fresca di rispetto e di libertà!!!

Un valore maggiore il pride lo acquisisce quando chi vi partecipa ha vissuto gli anni precedenti di una città che cominciava ad affacciarsi al mondo lgbt, quando lo spettacolo drag queen si svolgeva in un locale in centro ma ben nascosto, un sotterraneo che non tanto dava nell’occhio, così da non scoraggiare possibili clienti che volevano ballare, ma in maniera discreta e riservata…

Messina era per me Reggino un luogo poco lontano dalla mia città dove sentirmi finalmente libero di essere ciò che ero. Ricordo che traversavo lo stretto vestito in modo sobrio con il cambio eccessivo nello zaino, perché era veramente difficile e doloroso affrontare gli sguardi di disprezzo della gente.

Ero un ragazzino giovane che si avventurava da solo per il mondo lgbt con lo stesso stupore di Harry Potter che entra a “diagon alley”: ho conosciuto a Messina un ragazzo del quale mi sono innamorato follemente e che in seguito è diventato il mio ragazzo per tantissimi anni; ho visto il primo banchetto informativo Arcigay comprendendo subito l’importanza di un associazione che lotta per i diritti di una comunità da troppo repressa e bistrattata e mi sono così sentito parte di qualcosa, di una squadra, di un’associazione o meglio di una famiglia!!!

Sono passati parecchi anni da quei giorni e quel ragazzino insicuro e stupito è diventato una drag queen che nel corso della sua carriera ha intrecciato il cammino con persone meravigliose: tra queste una dj giovane e bella e con negli occhi una rivoluzionaria voglia di cambiamento, che ad un tratto ha deciso di dire basta ai polverosi tabarin sotterranei ancorati all’antica ideologia del “si fa ma non si dice” catapultando improvvisamente tutto in un locale con grandi vetrate su una strada trafficata della città… Quella a mio avviso è stata tra le prime vere manifestazioni di orgoglio della città di Messina.

Da lì è stato un crescendo, un mostrare a tutti che ci siamo e che soprattutto siamo orgogliosi di essere esattamente come siamo. Con la caparbietà di un presidente sempre impegnato nel sociale e la grinta di una grande organizzazione che come obbiettivo ha la valorizzazione del proprio territorio a cuore più di tanti politici. Si è riusciti a preparare il terreno adatto ad accogliere il seme del pride, seme destinato a crescere fino a diventare una foresta immensa che possa dare sempre nuovo ossigeno!!!

Il corteo l’ho voluto vivere tra la folla, camminando tra la gente, per sentire le risate, i canti e i commenti positivi dei partecipanti, di chi aspettava questo risveglio da sempre.

Ho voluto rivivere la Messina che tanti anni fa mi ha visto arrivare come piccolo studente dell’Annunziata in un film in bianco e nero come un tuffo a capofitto in un oceano di colori!!!

GRAZIE A TUTTI E COMPLIMENTI PER L’OTTIMO LAVORO!!! Orgoglioso e onorato di aver potuto nel mio piccolo contribuire a rendere questa festa straordinariamente indimenticabile!!!” 

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