Mare “sporco” a Rodia e San Saba, Amam assicura “depuratore funzionante”. Potrebbe essere il polline di conifere

Metti un “bagnante” appena “svernato” e pronto a raggiungere la località estiva, dagli facebook sotto l’ombrellone, mettici quel po di “sano” complottismo che “a pensar male a volte si indovina” e il “caso” dell’estate è presto montato. Questa volta è toccato al depuratore di San Saba, additato come possibile colpevole del mare non limpido che in questi giorni ha lambito le spiagge del litorale tirrenico. 
La segnalazione, che ha messo in allarme diverse persone, raggiungendo gli organi di monitoraggio preposti, è risultata utile per aggiornare sulle condizioni del depuratore della zona nord di messina.
I tecnici di AMAM SpA hanno quindi proceduto a controlli specifici e ulteriori rispetto ai consueti, in esito ai quali “non si riscontra alcun malfunzionamento dell’impianto di depurazione”.
 
Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati prelevati campioni per le analisi delle acque, a garanzia della salute pubblica e per indagare l’origine e la natura della presenza anomala di sostanze surnatanti nell’area costiera indicata, i cui esiti si attendono nei prossimi giorni. 
 
Sono altresì in corso i controlli per verificare l’esistenza di eventuali scarichi a mare ‘abusivi’ e domani si procederà alle ulteriori campionature rientranti nelle attività routinarie di monitoraggio e controllo, estese anche alle acque marine, così come previste nella pianificazione che AMAM effettua, in applicazione alla Tabella 7 della legge regionale 27/86, richiedendo appunto l’analisi periodica delle acque costiere entro i 100 metri dalla battigia.
Ma mentre l’Amam procedeva ai propri controlli, anche i cittadini si sono messi in moto. E c’è chi come Fabrizio Fabroni, professionista mell’ambito della ricerca ambientale, ha analizzato un campione, rassicurando tutti sulle condizioni delle acque già lo scorso 15 giugno.
“Vorrei tranquillizzare tutti gli amici, i conoscenti e non che le chiazze giallastre che si vedono in questo periodo, lungo le nostre coste, sono semplicemente polline di conifere che si deposita sulla superificie dell’acqua e viene a concentrarsi con le correnti marine. Ci si può tuffare senza problemi in quanto è totalmente innocuo. Posto una foto scattata al microscopio dal sottoscritto proprio l’altro ieri dopo aver prelevato un campione e mi assumo le responsabilità di ciò che affermo”.

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