Stromboli “assassino”: escursionista morto per la violenta eruzione, due feriti

L’esplosione dello Stromboli di oggi pomeriggio ha fatto una vittima. A perdere la vita un escursionista di Milazzo, che si trovava in compagnia di un amico originario del Brasile, rimasto illeso. Altri due escursionisti sarebbero rimasti feriti dalle pietre scagliate in aria dalle due esplosioni dal cratere del vulcano.

Il morto e i feriti sono sul versante dello Stromboli in eruzione, a Punta dei Corvi nei pressi di Ginostra e sono stati raggiunti dalle guide che adesso attendono l’arrivo dei carabinieri per gli accertamenti di rito.

Su Stromboli la squadra dei vigili del fuoco di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, sta raggiungendo attraverso una mulattiera Punta dei Corvi, dove si trova il corpo dell’escursionista deceduto. Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno è impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficoltà operative per il gran fumo. Sull’isola è stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

A Ginostra, dove la caduta di lapilli ha causato alcuni incendi, stanno operando il personale dei Vigili del Fuoco, della Guardia Forestale, della Guardia Costiera e dei Carabinieri. Sul posto anche la Protezione Civile Comunale. I canadair stanno raggiungendo la zona per lo spegnimento degli incendi.

Il quadro drammatico è confermato anche dal sindaco di Lipari Marco Giorgianni: “Pur non rilevandosi la necessità di evacuazione, comprendendo la paura e lo stato di agitazione dei presenti, sono stati dirottati e messi a disposizione alcuni aliscafi per quanti volontariamente hanno preferito lasciare l’isola e raggiungere Lipari”. Settanta i turisti che hanno già lasciato l’isola.

Una colonna eruttiva alta due chilometri e che ha rilasciato sopra i crateri dello Stromboli lapilli di varia grandezza che hanno innescato una serie di incendi. E il panico è scoppiato a Ginostra dove i residenti, assistiti dalla protezione civile, stanno lasciando le case spontaneamente. Altri si sono barricati in casa per paura dei lapilli. Alcuni turisti si sono lanciati anche in mare. Non ci sono feriti, fanno sapere dai vigili del fuoco. “Una tra le maggiori esplosioni registrate sullo Stromboli”.

Le due esplosioni che mercoledì pomeriggio alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quanto è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”. Il fenomeno “si può considerare sostanzialmente concluso”, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. A dirlo è il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera.

Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.

“Le due forti esplosioni principali si sono verificate a distanza di poche decine di secondi l’una dall’altra”, aggiunge Privitera. Come specifica una nota dell’Ingv, hanno interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli e sono state precedute “da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica”.

Le esplosioni, continua Privitera, “hanno dato luogo alla formazione di una colonna eruttiva che si è alzata per circa 2 chilometri sopra i crateri” e che poi si è dispersa in direzione sud-ovest. “C’è stata anche una ricaduta di prodotti lungo i fianchi del vulcano che hanno generato numerosi incendi”. Il fenomeno “è stato accompagnato da numerosi segnali geofisici, sia dal punto di vista sismico che di deformazione del suolo”, ricorda il direttore dell’Osservatorio Etneo. Dal tracciato sismico, infatti, è possibile riconoscere circa 20 eventi esplosivi minori oltre ai due eventi maggiori.

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