“Viva l’umanità, viva l’amore” e…viva Luca Marinelli

di Palmira Mancuso – Che fosse uno dei migliori, con Alessandro Borghi ed Elio Germano, del cinema italiano contemporaneo ce n’eravamo accorti già dal suo film d’esordio, La solitudine dei numeri primi, ma poi grazie alla straordinaria recitazione de “Lo Zingaro” che gli è valsa il  David di Donatello per il miglior attore non protagonista in Lo chiamavano Jeeg Robot, fino all’intensa interpretazione di Faber, che non ha deluso nonostante il rischio di confrontarsi con un “mito”. Ma la consegna della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per Martin Eden lo consacra non solo come attore ma anche come riferimento culturale della migliore Italia, quella che si indigna ancora per le ingiustizie sociali, quella che può solo dire “grazie” a chi si impegna ogni giorno per migliorare la propria vita e quella degli altri anche attraverso l’arte, come lo è il cinema.

“Ho questo premio tra le mani anche grazie a un uomo di nome Jack London, che ha creato questo personaggio meraviglioso: un marinaio che cercava la verità – ha detto ieri Luca Marinelli –  Per questo vorrei dedicare questo premio a tutte le persone splendide che sono in mare a salvare altri esseri umani che fuggono da situazioni inimmaginabili. E grazie anche per evitarci di fare una figura pessima con noi stessi e con il prossimo. Via l’umanità, viva l’amore”.

Le parole di Marinelli nella sua semplicità sono state dardi di speranza, soprattutto per chi in queste ore è ancora in balia del mare. Ricordiamo che Alan Kurdi, l’imbarcazione della Sea Eye, otto giorni fa ha salvato 13 persone in fuga dalla Tunisia ed ancora stamattina ha lanciato un appello a Malta affinché avvenga lo sbarco, visto che il cambio di esecutivo non sembra aver modificato in nulla la situazione dei naufraghi, come se ridurli allo stremo sia necessario a fargli “guadagnare” la terra ferma.

Tra giovedì e venerdì quattro minorenni e un maggiorenne sono stati fatti scendere per problemi di salute e uno di loro, un 15enne, ha tentato di scavalcare le reti di sicurezza per gettarsi in mare.

E mentre le forze più progressiste insistono sulla necessità di revocare il divieto di ingresso in porto quale unica discontinuità significativa del nuovo esecutivo rispetto alle politiche di Salvini, anche il cinema italiano conferma la necessità di un cambio di rotta, di quel coraggio che oggi ritroviamo in un personaggio come Martin Eden, attraverso il quale Jack London volle attaccare l’individualismo, il concetto che oggi diremmo di “leaderismo”, perchè una società sana resta quella che non ha bisogno di eroi.

Una critica al capitalismo dell’epoca che rende il personaggio più che attuale, con un finale che ci riporta tragicamente al mare quale luogo di vita e di morte, e di suicidio.

Grazie Luca Marinelli, perchè non era scontato. Perchè nulla appare scontato in un Paese dove c’è chi picchia un bambino solo perchè è nero, dove ci sono direttori di giornale che parlano di “terroni”, dove continua incessante la propaganda che fa leva sul disagio che prima che economico è culturale. Una società alimentata ad odio. E per sbarazzarci del rancore che sembra essere ancora per troppi l’unica chiave di interpretazione di ogni pubblica azione, ciascuno deve fare la sua parte. Tu, la tua, l’hai fatta magistralmente.

 

 

 

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