Controlli dei Nas negli oleifici: chiuso un deposito nella zona nord di Messina

Con l’avvio della stagione olearia è iniziata anche la fase dei controlli dei carabinieri dei Nas che, oltre la verifica della filiera alimentare degli oli d’oliva, soprattutto extravergini, si dedicano anche al controllo delle condizioni igienico sanitarie degli impianti di produzione olivicola e delle attività commerciali, all’ingrosso oltre che al dettaglio, del prezioso alimento vanto del settore agroalimentare italiano.
I carabinieri del Nas di Catania, nel corso di controlli nell’area metropolitana messinese, in
collaborazione con i colleghi della Stazione territorialmente competente, hanno individuato un deposito di alimenti, prevalentemente olio e vino, che versava in pessime condizioni igienico sanitarie nella zona nord della città di Messina.
Già al primo accesso dei militari saltava subito all’occhio il grave stato di degrado degli ambienti ove venivano stoccate, oltre ad olio e vino, derrate alimentari tra i quali formaggi, ad opera di un anziano commerciante che evidentemente non era in grado di assolvere alle più elementari regole d’igiene a garanzia della salubrità degli alimenti destinati ai clienti.
Per la grave situazione riscontrata è stato chiesto il tempestivo intervento dei medici igienisti della locale Azienda Sanitaria Provinciale, che hanno dovuto disporre l’immediata sospensione dell’attività a tutela dei consumatori, cui ha fatto seguito formale provvedimento emanato dalla competente autorità sanitaria.
I controlli nel delicato settore, disposti secondo una precisa strategia operativa dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, continueranno sul restante territorio e verranno estesi anche ad altre aree geografiche prettamente vocate alla produzione olivicola, anche con mirate attività di prelevamento di campioni in tutte le fasi della catena commerciale, tra cui gli esercizi di vendita al dettaglio ed i ristoranti, per l’esecuzione di analisi a tutela del pregiato prodotto agroalimentare, fiore all’occhiello dell’economia italiana, da potenziali rischi di sofisticazioni o contraffazioni con l’impiego di oli di altra natura o di bassa qualità anche di provenienza extra comunitaria.

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