Migranti: il Tribunale ordina al Comune di Messina l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo

di Palmira Mancuso – Il Tribunale di Messina con una sentenza dello scorso 7 novembre ha ordinato al Comune l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. La decisione del Presidente della sezione specializzata in materia di immigrazione Corrado Bonanzinga apre la strada alla facoltà per i richiedenti asilo di ottenere la residenza e la carta di identità, superando di fatto la “concessione” dell’iscrizione nella popolazione temporanea, senza alcun accesso alla residenza, che era stata oggetto di iniziativa politica al consiglio comunale.

Dietro una sentenza che certamente riapre il dibattito anche sulla validità del registro temporaneo, c’è l’instancabile lavoro dell’avv. Carmen Cordaro, riferimento in Italia per i colleghi dell’Asgi, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione, di cui la messinese fa parte.

L’ordinanza, notificata al sindaco Cateno De Luca che dovrà disporre immediatamente l’iscrizione del richiedente asilo nel registro anagrafe, chiarisce come il decreto sicurezza non impedisce l’iscrizione, non è quindi necessario un registro a parte.

Il ricorso è stato  presentato da un richiedente asilo domiciliato a Messina e al quale il Comune ha “annullata” l’iscrizione anagrafica che precedentemente aveva ottenuto già nel 2017. Ma l’interpretazione che il giudice fa del decreto sicurezza è costituzionalmente orientata, e quindi sottolinea come sia da tutelare il diritto soggettivo.

Scrive tra l’altro il giudice, riferendosi ad una sentenza della Suprema Corte (SU449/2000) che “sussiste non soltanto l’interesse dell’amministrazione ad avere una certezza circa la composizione ed i movimenti della popolazione, ma anche l’interesse dei privati ad ottenere le certificazioni anagrafiche ad essi necessarie per l’esercizio dei diritti civili e politici e, in generale per provare la residenza e lo stato di famiglia e tutta l’attività dell’ufficiale d’anagrafe è disciplinata in modo vincolato, senza che trovi spazio alcun momento di discrezionalità”.

In pratica per la iscrizione anagrafica nei registri di un determinato Comune sarà necessario e sufficiente che lo stesso richiedente dimostri di essere regolarmente soggiornante in Italia, nonchè di vivere stabilmente in un sito del Comune. D’altro canto il permesso di soggiorno non è stato mai “titolo” per l’iscrizione anagrafica.

La questione al Comune di Messina adesso è tutta politica: bisognerà intanto rivedere il registro temporaneo per l’iscrizione richiedenti asilo, che nella sostanza non da diritto al rilascio della carta d’identità. Un’accelerazione da parte del consigliere Alessandro Russo, che con la delibera approvata dal consiglio comunale nel maggio 2019, ha certamente portato in aula il dibattito sul tema dei diritti umani per i migranti, ma si è poi rivelato addirittura restrittivo se si pensa alle disposizioni inviate alle circoscrizioni e al parere della dirigente che ha negato il rilascio agli iscritti nel registro temporaneo della carta d’identità, strumento necessario all’iscrizione scolastica o semplicemente ad aprire un conto corrente. Insomma un’iniziativa politica di bandiera che non ha prodotto concreti benefici ai singoli ne alla collettività e sulla quale bisognerà tornare a discutere.

 

 

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