ATM, dibattito acceso tra i sindacati: CISL, FAISA, UGL e ORSA “disponibili al confronto”

Vista la delicata fase che ATM si appresta ad affrontare, preferiremmo occuparci full-time del futuro dei lavoratori che hanno diritto a un’azienda sana e alla certezza del salario. Purtroppo, periodicamente siamo chiamati in causa da CGIL e UIL che dopo la “caduta” di Cacciola, Accorinti e Foti, hanno perso di vista la missione statutaria di tutela dei lavoratori e concentrano ogni sforzo per denigrare il resto del sindacato, il sindaco “oppressore” e i suoi “adepti”.

I rapporti personali fra il sindaco De Luca e i segretari di tali sindacati, sono veramente di scarso interesse per la comunità ma se tale livore, ormai incancrenito, trascende in scontri istituzionali che rischiano di compromettere i delicati equilibri politico/economici cui è legato il futuro dei dipendenti, è il caso di dedicare qualche minuto alla chiarezza.

Leggendo la lettera aperta di CGIL e UIL titolata “in ATM non abbiamo firmato cambiali in bianco e continueremo non farlo”, viene in mente l’ennesima frase fatta ma sempre efficace: “fare opposizione a prescindere è il miglior mestiere del mondo”. Sarebbe semplice anche per le scriventi stare al balcone a criticare ogni scelta del “sindaco privatizzatore” gufando per un tracollo generale pur di avere ragione, ma questa non è una gara a chi “ce l’ha più duro”, c’è di mezzo il futuro dei lavoratori e del servizio essenziale. Il sindacato serio ha il dovere di valutare, analizzare e fare SCELTE RESPONSABILI.

Dopo aver spaccato il fronte sindacale unitario in modo unilaterale e senza confronto, oggi CGIL e UIL invocano unità contro la liquidazione di ATM, Bene! Se si presentano i presupposti CISL, FAISA, UGL e ORSA sono disponibili al confronto costruttivo nonostante tutto, a patto che si metta fine, una volta per tutte, alla propaganda fine a se stessa e alla fake news volte a seminare terrore fra i dipendenti. Nessuno fa salti di gioia per la liquidazione di ATM ma prima di puntare il dito contro tutto e tutti sarebbe onesto spiegare come si è giunti alla scelta obbligata. Ai lavoratori, che non sono scemi, bisogna raccontarla tutta! ATM è liquidata di fatto per le scellerate gestioni precedenti ma in quella fase parte del sindacato, oggi dedito alla rivoluzione anti-De Luca, era allineato con l’Amministrazione Accorinti e tesseva le lodi del direttore fenomeno proveniente dal Piemonte, pagato a peso d’oro e assunto senza concorso. Colui che ha portato a Messina i bus torinesi destinati alla rottamazione, oggi inoperosi nella rimessa ATM a spese dei messinesi.

E’ solo un esempio delle scelte sciagurate che hanno aggiunto debito su debito e messo l’azienda definitivamente in ginocchio ma al tempo nessuno denunciava, tutt’altro. L’azienda era descritta come fiore all’occhiello, mentre quel management, soffocato dai debiti, continuava a scialacquare, non pagava i contributi previdenziali dei lavoratori e agiva coperto dal silenzio omertoso. CGIL e UIL asseriscono: “abbiamo sempre lottato contro la liquidazione di ATM, fin dal 2012, tutti i sindacati compatti contro l’amministrazione Buzzanca…” è vero parzialmente, l’unità sindacale si ottenne solo contro il governo Buzzanca ma successivamente, quando Accorinti, Cacciola e Signorino parlavano di azienda risanata e contestualmente riproponevano la stessa delibera di liquidazione di Buzzanca, si oppose solo una parte del sindacato, CGIL e UIL non c’erano!!!

I servizi essenziali sono argomenti seri che vanno trattati evitando simpatie e antipatie politiche, la liquidazione di una partecipata non può essere l’apocalisse se la propongono Buzzanca e De Luca ma poi si tace tatticamente su Accorinti che ha trasformato Messinambiente in SpA mentre si apprestava a liquidare anche ATM. Posizionarsi “ideologicamente” contro l’attuale Amministrazione con argomenti economici raccogliticci, è demagogia elementare che può attecchire solo sulla platea disinformata. Dall’analisi equilibrata emerge che la liquidazione di ATM era un controsenso nella fase in cui si raccontava di un’azienda in netto risanamento, non avrebbe avuto senso politico/economico chiudere un’Azienda descritta come fiore all’occhiello. Oggi è diverso, l’attuale sindaco ha presentato, sotto sua diretta responsabilità, un bilancio aziendale disastroso e, piaccia o no, i bilanci ufficiali con cui confrontarsi sono quelli che presenta l’Amministrazione Comunale. I numeri senza fondamento diffusi a mezzo stampa dal primo che passa servono per rafforzare posizioni populiste ma nei fatti lasciano il tempo che trovano. CGIL e UIL dovrebbero ammettere che se per 5 anni l’azienda non ha versato i contributi all’INPS non poteva essere virtuosa come si insiste a millantare. Se oggi i lavoratori prendono lo stipendio tutti i mesi è solo perché il sindacato serio ha accettato il confronto nel tavolo del Salva Messina, fosse rimasto il piano di riequilibrio precedente, oggi la sovvenzione del Comune per ATM sarebbe 9 di milioni l’anno ma solo per pagare gli stipendi servono 1,2 milioni al mese.

CISL, FAISA, UGL E ORSA non hanno firmato cambiali in bianco ad Accorinti, Cacciola e Foti e non le firmeranno a De Luca e Campagna. Stiano serene CGIL e UIL, vigileremo per la tutela dei lavoratori e per imporre l’applicazione di quanto di buono è stato concordato nel Salva Messina. I sindacati “oppositori” hanno diritto alla critica, anche aspra, ma seminare terrore fra i lavoratori con false notizie è da irresponsabili.

Nel comunicato di CGIL e UIL si accenna ai seguenti rischi durante e dopo la fase di liquidazione:

  • Perdita di posti di lavoro. E’ un falso problema, nel Salva Messina è stata sottoscritta la garanzia di mantenimento di tutti i posti di lavoro.
  • Messa in discussione di qualifiche, anzianità e parametri per il personale, idoneo o meno, per motivi di salute, alla mansione rivestita. E’ un falso problema, CGIl e UIL sanno bene che i lavoratori saranno trasferiti nella nuova azienda con gli attuali parametri e trattamenti economici. Nel principio di mantenimento di tutti i posti di lavoro, concordato in sede di Salva Messina, sono da considerare anche gli inidonei per reali motivi di salute. Tali paletti sono altresì ribaditi nel verbale di accordo fra le OO.SS. e il CdA della nuova SpA tenutosi in data 16.11.2019, ove si conferma che i diritti, le tutele e i trattamenti economici saranno mantenuti nel rispetto del Regio decreto 08.01.1931 n° 148
  • Introduzione di forme di dumping contrattuale e modifiche di contratti. E’ un falso problema, nel verbale di accordo del 16.11.2019, il Cda di ATM SpA ha confermato che a tutti i lavoratori, di tutti i settori, sarà applicato il CCNL Autoferrotranvieri.
  • Futuro spezzatino aziendale per agevolare le esternalizzazioni. E’ un falso problema, una sorta di processo alle intenzioni per seminare panico. Nessuno ha mai accennato allo spacchettamento delle attività o ad eventuali esternalizzazioni. Stiano tranquilli i lavoratori, anche quelli aderenti a CGIL e UIL, se l’Azienda dovesse proporre simili spezzatini CISL, FAISA UGL e ORSA si opporranno con forza, attivando ogni strumento di lotta, dichiarando scioperi, non con i comunicati stampa…
  • Che venga meno l’accordo di secondo livello. E’ un falso problema, nel verbale di accordo del 16.11.2019, il Cda di ATM SpA ha confermato che il contratto integrativo di secondo livello sarà discusso con le Organizzazioni Sindacali entro due mesi dall’avvio delle attività e gli effetti avranno decorrenza retroattiva alla data di assunzione nella nuova azienda.
  • Che si deroghi a quanto previsto per Legge al saldo del trattamento di fine rapporto. E’ un falso problema, ennesimo processo alle intenzioni, fino ad oggi nessuno ha accennato a deroghe alla Legge e in ogni caso, eventuali decisioni in corso d’opera saranno assunte solo con il consenso dell’assemblea dei lavoratori.

CISL, FAISA, UGL e ORSA non hanno firmato cambiali in bianco ad Accorinti, Cacciola e Foti e non le firmeranno a De Luca e Campagna. Abbiamo sottoscritto il Salva Messina e gli accordi successivi per senso di responsabilità verso la città e verso i lavoratori che con un’azienda nelle condizioni disastrose descritte nei bilanci ufficiali, oggi sarebbero in piazza per rivendicare lo stipendio.

Stiano serene CGIL e UIL, se l’Amministrazione Comunale e il CdA di ATM hanno in serbo colpi bassi in violazione degli accordi sottoscritti, al momento opportuno reagiremo con forza! dichiarando scioperi reali con i lavoratori al seguito. Scendere in piazza con l’ex giunta Accorinti e abbaiare giornalmente alla luna attraverso comunicati stampa, può essere utile per arginare l’emorragia di consensi ma non serve a tutelare i diritti dei lavoratori.

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