Liliana Segre cittadina onoraria di Messina, nonostante il Sindaco (assente a Milano)

Una bella pagina di storia cittadina quella firmata oggi dal consiglio comunale di Messina che all’unanimità ha votato per conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana. Lo scorso 27 novembre a conferirle l’onorificenza era stato il Comune di Piraino.

Un voto unanime che è stato un forte segnale politico, allineando la nostra città al resto delle città italiane che mostrano una responsabilità nei confronti della storia che qualcuno vorrebbe cancellare, ma senza la quale non si può sperare in un futuro civile e umano.

Un voto che arriva dopo l’assenza di Messina tra le città rappresentate dai 600 sindaci che a Milano hanno sfilato per solidarizzare con la senatrice al centro di violenti attacchi in un Paese che sembra dover ancora ribadire i valori della resistenza da cui è nata la nostra Carta Costituzionale.

“La votazione di oggi ha marcato la profonda differenza politica ed istituzionale che esiste tra il civico Consesso e l’Amministrazione in carica  – commenta Gaetano Gennaro –  Il Sindaco non ha ritenuto opportuno aderire ad una manifestazione storica, lasciando credere a tutto il Paese che la tredicesima città d’Italia non fosse solidale nei confronti di una donna che ha subito sulla propria pelle la brutalità e la violenza del fascismo di ieri e di oggi.
L’iniziativa odierna del Consiglio comunale ha dimostrato che le cose non stanno così ed ha ridato onore ad una comunità che merita di essere rappresentata meglio e con maggiore attenzione. Oggi in Consiglio è stato dimostrato che la diversità di opinioni politiche può essere tramutata in pluralità democratica, che la differenza di schieramento non è un limite ma un punto di forza, soprattutto se il dibattito è incentrato sul tema della lotta al fascismo e alla violenza in tutte le sue forme (anche politiche).
Oggi, è certamente uno di quei giorni in cui sono più orgoglioso del solito di far parte del Consiglio comunale della mia città perché sento di averla rappresentata bene, probabilmente meglio di chi porta la fascia tricolore ma non ne comprende il significato fino in fondo. Per fortuna oggi la comunità messinese ha potuto aggrapparsi al proprio Consiglio comunale”.

 

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