Emergenza Covid19 e sindaci metropolitani: a Catania “buono famiglia”, a Reggio “macchinari elettromedicali”, a Messina “droni”

di Palmira Mancuso – Quello che temevamo fin dall’inizio di questa gestione della città metropolitana e che vedevamo davvero in pochi, tanto da essere puntanti su facebook come “nemici” dai più accesi tifosi del sindaco, è che mentre lui descriveva la città come fosse il lazzaretto della peste del Manzoni e istruiva i cittadini al “coprifuoco” con un linguaggio violento, sostituendo con i social i canali istituzionali e quindi escludendo la stampa dal porre qualsiasi domanda, i sindaci delle altre città metropolitane stavano ancora facendo i sindaci. Non entriamo nell’analisi politica delle scelte, ma guardiamo solo alle misure che possono facilmente dimostrare la differenza tra un sindaco in perenne campagna elettorale (verso la Regione Siciliana, se a qualcuno fosse sfuggito) e un sindaco concentrato sul suo ruolo di amministratore (e non di sceriffo o di supereroe).

Senza aggiungere altre premesse, stiliamo una mera lista delle ultime determinazioni emergenziali dei sindaci a noi più vicini, sindaci di città metropolitane dove i numeri dei contagiati sono simili, se non di più. Perchè purtroppo la pandemia non ha confini.

Il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, il 26 marzo scriveva: “stamattina sono arrivati i primi macchinari elettromedicali acquistati dalla città metropolitana per i nostri ospedali. Eccoli.”

Il sindaco di Catania Pogliese, il 27 marzo scriveva:”Non possiamo aspettare i tempi della burocrazia, nei giorni scorsi abbiamo deliberato un buono famiglia da 280 euro per pagare gli affitti e un sostegno a luce acque e gas”.

Il sindaco di Palermo Orlando, sta provvedendo alla costituzione di una Centrale Unica di Erogazione Banco Alimentare che coinvolge l’Associazione Banco Alimentare, Il Banco delle Opere di Carità in sinergia con la Caritas Diocesana nelle sue diverse componenti.

Il sindaco di Messina, in attesa dell’arrivo dei droni sullo Stretto (che lo hanno impegnato moltissimo, tra una diretta da Barbara D’Urso e il suo personale “grande fratello” sui social) ha ingaggiato scontri mai visti con autorità dello Stato con un linguaggio quello detto da caserma, e l’unico intervento di natura economica preso a favore dei cittadini è stato la sospensione del gratta e sosta.

C’è poi la famosa “banca dati” che partirà lunedì: un controllo in più, una ulteriore sovrastruttura burocratica a carico del cittadino che ha necessità di spostarsi, e che oltre alle autocertificazioni deve capire come e dove registrarsi per traghettare. E soprattutto deve prevedere due giorni prima la necessità di farlo. (Perchè chi lavora aveva già l’autocertificazione per comprovarlo, e per i dipendenti sono le stesse aziende ad averle rilasciate).

 

 

 

 

 

 

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