CMDB, riflessioni sul consiglio comunale di Messina del 24 aprile

Il Movimento Politico Cambiamo Messina dal Basso con una nota riflette e fa riflettere sulla seduta del Consiglio Comunale svoltosi il 24 aprile, dove né l’Amministrazione e né tanto meno il sindaco  De Luca che nel frattempo era indiretta su Fb per i fatti propri, erano presenti nell’aula consigliare.

“Il consiglio comunale di Messina non veniva convocato dai primi di Marzo, causa i noti motivi legati all’epidemia. Il parlamento ITALIANO nel frattempo era riuscito a riunirsi, a ranghi ridotti: e a distanza si sono riuniti molti altri consigli comunali, anche di città assai più piccole. A Messina, neppure una seduta delle commissioni consiliari; queste ultime peraltro, essendo composte da un numero limitato di consiglieri, si sarebbero potute svolgere finanche in presenza senza problemi di sorta, potendo mantenere agevolmente una distanza di svariati metri fra ciascun consigliere.

Ma pazienza, si dirà, l’emergenza è arrivata per tutti, e via.

Non si può del resto dire che la comunicazione (“istituzionale”…?) sia mancata a Messina: ogni giorno abbiamo avuto ore di conferenza stampa… ehm no pardon, di diretta facebook, condotta solitamente in solitudine dal Sindaco, senza nessuno, che fosse giornalista o consigliere comunale, che potesse porre domande o comunque interloquire in qualsivoglia maniera con l’amministrazione.

IL 24 aprile, finalmente, il consiglio comunale si è riunito alle 17, in teleconferenza, con all’ordine del giorno diverse questioni di una certa importanza:

1) Misure di contenimento sanitario, di tutela sociale ed economica delle famiglie messinesi in risposta all’emergenza Coronavirus;

2) Provvedimenti economici di competenza comunale a sostegno della ripresa economica cittadina susseguente all’emergenza Coronavirus;

Ci si sarebbe potuto aspettare che tali tematiche, al centro dell’attenzione di tutti negli ultimi cinquanta giorni, avrebbero interessato anche il Sindaco e l’amministrazione comunale. Così non è stato.

Il sindaco non era presente. Ragioni? Misteriose. Forse era in riunione con il presidente della Regione? Forse con qualche ministero?

Non sembra, dato che quasi negli stessi momenti il sindaco mandava in onda l’ennesima diretta facebook e dichiarava di non avere tempo da perdere. Per il sindaco partecipare a una seduta di Consiglio comunale è una perdita di tempo. Ascoltare quel che avrebbero da dire i rappresentanti della città, è superfluo; nel caso, può essere lui a concedere graziosamente la sua presenza.

PERCHÉ SE NON HA LUI IL PRIMISSIMO PIANO, L’UNICO MICROFONO, QUALE UTILITÀ POTREBBE ESSERCI? Le cose importanti le dice lui, no? E se volevano, i consiglieri potevano ben ascoltarlo direttamente dalla sua pagina facebook. E poi, che orario è le 17? Meglio le 22 o le 5 del mattino, come ha provocatoriamente proposto, chi se ne frega se  i cittadini non possono seguirlo a quell’ora!

Paradossalmente, dunque, se i cittadini avessero voluto ascoltare il 24 aprile, anziché la ennesima diretta di De Luca (quarantesima? A che numero di diretta siamo arrivati?) la prima riunione in teleconferenza del consiglio comunale… non avrebbero potuto. Pare infatti che la trasmissione della seduta da parte delle testate giornalistiche sia stata proibita per ragioni tecniche; anche se qualche dubbio sorge visto che la diretta, poi interrotta, trasmessa da un giornale locale, tecnicamente non sovraccaricava in alcun modo la rete della seduta.

Non possiamo che auspicare che il consiglio, oltre a tornare a riunirsi al più presto con la presenza dell’amministrazione, trovi fin dalla prossima volta il modo di rendere del tutto pubblica la seduta, anche per evitare che si ripeta la situazione francamente surreale alla quale abbiamo assistito, in cui da un lato il sindaco sta in diretta facebook, assentandosi dalla seduta di Consiglio, mentre questa rimane chiusa per i cittadini…

Ci si augura insomma che la fase 2 liberi anche la democrazia dalla quarantena in cui è stata rinchiusa e che si possa finalmente ragionare ed agire tutte/i per fare uscire Messina dal tunnel nel quale è finita.”

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