L’emozione della prima Messa, il Santuario di Lourdes di Messina riparte dalla Grotta

di Fra Giuseppe Maggiore – Nell’oltrepassare il cancello della Grotta del Santuario Nostra Signora di Lourdes e guardare la statua della Madonna che apparve a Bernadette Souberau, l’emozione si leggeva al di sopra della mascherina: Pasqualina, Maria, Giovanna, Francesca,  Marilina, Roberta… e tutti coloro che questo giorno lo aspettavano, come si suol dire dalle mie parti come il mattino di Pasqua, erano pronte all’incontro fisico con Gesù Eucarestia.

“È stato bello ed emozionante avere Gesù nelle mani e cibarmi nuovamente di Lui”, ha detto senza nascondere la gioia una delle fedelissime del Santuario.

Il Santuario che si affaccia sul Viale Regina Margherita a Messina è un’oasi di pace, di gioia, di serenità, luogo di incontro tra gli ammalati nel corpo e nello spirito con Cristo e la Sua Mamma Maria.

I Frati Minori che in questi mesi hanno custodito nella preghiera nel silenzio del Santuario e accompagnato spiritualmente tutti con le loro dirette Facebook, hanno deciso di celebrare alla Grotta essendo un luogo aperto e più capiente rispetto la chiesa: circa 85 posti distanziati secondo le norme. Ad accogliere i fedeli che hanno occupato quasi tutte le sedie c’erano i frati che facevano trasparire la gioia e il sorriso dagli occhi giovani al di sopra di una mascherina dove primeggiava il Tau seguito dal saluto francescano “Pace e Bene”.

Massimo, un volontario, all’ingresso offre il gel per igienizzarsi le mani. Qualcuno arriva anche con i guanti monouso che tiene per tutta la Messa, nel frattempo tutto è pronto per iniziare il Santo Rosario preceduto dal saluto del Rettore del Santuario Fra Domenico Maria Gulioso.

La prima presidenza dell’Eucarestia dopo più di due mesi è toccata al Guardiano della Fraternità francescana Fra Gimmi Palminteri l’unico autorizzato a celebrare senza mascherina che poi ha dovuto mettere durante la distribuzione dell’Eucarestia così come prevedono le indicazioni della CEI .

Il momento che viene considerato il più sensibile nelle liturgie “sicure” al tempo del Covid-19, è  senza alcun dubbio la distribuzione della Comunione,  che si è svolta con molta naturalezza e compostezza. Fra Gimmi dopo aver igienizzato le mani ha distribuito l’Eucarestia passando tra le persone. Nessuna fila, tutti restano al proprio posto, se si è in piedi il fedele viene comunicato se invece non si desidera ricevere l’Eucarestia si può rimanere tranquillamente seduti. La Comunione è stata distribuita nelle mani usando una pinzetta per evitare di toccarla anche se con i guanti.

È chiaro che siamo chiamati ad alcuni sacrifici, anzi è meglio definirli accorgimenti. Sono semplici regole da seguire ma importanti per tenere sotto controllo la pandemia. Qualcuno potrebbe non essere d’accordo con alcuni dettami, ma non penso proprio che il Signore si ponga problemi, anzi, forse sorriderebbe di certe nostre congetture mentali.

Certo ci manca il segno di pace, ma nessuno impedisce di scambiarci un sorriso al di sopra della mascherina…

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