I.R.I.S. : Io Resto In Sala

di Umberto Parlagreco – Come i più informati di voi sapranno, durante questo periodo di chiusura dei cinema, sono state sperimentate diverse cose per ovviare alla mancanza improvvisa del grande schermo.
Molti film sono andati direttamente sulle piattaforme on demand, alcuni sono stati messi in magazzino in attesa di tempi migliori, qualcuno si è mosso per creare delle piattaforme nuove, che poi nuove non sono.
Come sempre c’è stata una rincorsa a chi arriva primo, facendo anche scelte discutibili sia dal punto di vista della comunicazione che dal punto di vista della filosofia di fondo che può esserci dietro un business (perché alla fine sempre di quello si tratta).
Senza entrare nel merito delle varie piattaforme che sono nate e che nasceranno, prima di tutto vorrei ribadire la mia posizione, quindi la posizione della Multisala Iris riguardo lo streaming.
In tempi non sospetti andammo controcorrente programmando alcuni film in contemporanea con Netflix (Sulla Mia Pelle, Roma, e The Irishman), in controtendenza con molti esercenti italiani (non tutti per fortuna); questo perché abbiamo sempre sostenuto che l’esperienza in sala è insostituibile e che lo streaming mai e poi mai avrebbe potuto surrogarla. Sostenemmo anche che è vero che le windows (l’intervallo di tempo che deve trascorrere tra l’uscita in sala e l’uscita su altre piattaforme) erano fondamentali per la nostra sopravvivenza, ma sostenemmo anche che la rigidità alle volte non è un bene.
Roma di Cuaròn, ad esempio, è un’esperienza bellissima se visto in sala, ma un film che difficilmente avrebbe avuto una larga distribuzione; preferiamo vivere in un mondo dove c’è la possibilità di vedere un film bellissimo anche se non si hanno cinema che lo programmano nelle vicinanze.
Ovviamente la chiusura ha tolto di mezzo la sala cinematografica per un periodo mai così lungo, e spesso si è speculato sul concetto di streaming, trattandolo come sostituto alla sala. Alle volte solo per leggerezza, per promuovere un film che altrimenti non avrebbe avuto spazio, altre volte, forse, per iniziare a scardinare quel sistema di finestre di programmazione che dovrebbe tutelare l’esclusività della sala rispetto ai film, prova ne è la recente guerra tra i colossi AMC e Universal.
Tuttavia in molti paesi d’Europa lo streaming a servizio della sala, soprattutto quella indipendente, è una realtà in certi casi già radicata. Recentemente sono nate due piattaforme che in teoria dovrebbero avere lo scopo di rendere questo connubio sala / streaming proficuo. Una delle due piattaforme, e mi riferisco a MioCinema, prevede una programmazione calata dall’alto, dove l’utente sceglie un cinema a non più di 40 km da aiutare e a cui andrà il 40% del prezzo del biglietto. A mio avviso (e parlo a livello personale) l’impostazione ha delle criticità importanti: toglie l’indipendenza alla sala che non può decidere cosa programmare, fa firmare un contratto con un circuito di cinema (Circuito Cinema) e soprattutto gestisce direttamente i dati dei clienti. Tutto questo a mio avviso può avere delle conseguenze piuttosto gravi per la sopravvivenza della sala.
L’altra piattaforma, quella a cui l’Iris ha deciso di aderire, nonostante abbia ancora qualche parte non chiarissima, va nella direzione opposta: lascia la totale libertà di programmazione alla sala (rispetto ad un listino ovviamente, non si possono costringere i distributori a dare i film ad una piattaforma) e soprattutto lascia la gestione degli utenti alla sala: i biglietti si acquistano dal sito del cinema, con la stessa procedura di un acquisto online.
Resta il fatto, e lo voglio sottolineare, che lo scopo di questa adesione non è avere qualcosa che sostituisca la sala fisica, ma che la completi. In futuro le sale virtuali che abbiamo aperto (sono due al momento) avranno una programmazione complementare a quella della sala (proseguendo film non più in sala ad esempio, o proponendo rassegne a tema); è una cosa nuova, dobbiamo imparare ad usarla, e tante cose ancora non possiamo farle (ad esempio creare un abbonamento che valga sia per le sale fisiche che per quelle virtuali, o fare dei biglietti ridotti), ma immagino che man mano che il sistema andrà avanti, tante cose verranno sistemate.

Nel frattempo inauguriamo la cosa domani, 26 maggio: alle 20.00 ci sarà in diretta un’intervista con i fratelli D’Innocenzo, e alle 20.30 il film Favolacce. Il 27 maggio ci sarà un altro evento: alle 20.00 un’intervista a Cristina Comencini e subito dopo il suo film Tornare; e infine il 29 sempre alle 20.00 intervista in diretta a Lorenzo Mattotti e subito dopo La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia. I tre film rimarranno in programmazione, e troverete tutti gli orari sul sito non appena saranno ufficiali.
Il sistema è semplice: si acquista il biglietto con la stessa procedura dell’acquisto online, e via mail arriverà oltre al biglietto elettronico, un link su cui cliccare e vedersi il film.
Dimenticavo la chicca finale: la piattaforma si chiama Io Resto In Sala, il cui acronimo è I.R.I.S. I più pessimisti dicono sia del tutto casuale, noi che siamo un po’ sognatori diciamo invece che il karma vuole dirci qualcosa.
La sala è meglio, lo sappiamo, ma ad esempio una rassegna su Ozu, che faremo nelle sale virtuali, in sala è poco conveniente. Il senso è questo.
(@CronacheDal)

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