Monumento ai Caduti imbrattato. Il commento del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Costantino

Basta farsi un giro per Messina e ci si accorge dei segni dell’incuria e del degrado: strade sporche, gli angoli dei portici su Piazza Antonello utilizzati come bagni pubblici, muri e monumenti imbrattati da scritte blasfeme e razziste… ma non è solo il centro città a presentare le ferite di una fetta di società priva di senso civico.

In questo contesto dove alle tante parole e urla non seguono i fatti, ecco che spuntano quattro ragazzine frutto di una società che non considera il bene comune come proprio. Con molta superficialità e comunque determinazione le due minorenni, hanno imbrattato il Monumento ai Caduti, in Piazza Unione Europea con scritte, simboli e disegni usando vernice spray coprendo estese porzioni di superficie e dei bassorilievi. Le ragazzine individuate dalla Polizia municipale, verranno convocate alla presenza dei genitori presso la Caserma Di Maio per rispondere del grave gesto compiuto e dei danni arrecati al monumento.

Non è certamente una bravata, ma è reato, se non fossero minori, rischierebbero una pena da 6 mesi a 3 anni e un’ammenda fino a diecimila euro. C’è da dire che comunque non sono delle criminali ma che certamente non si possono escludere dei disagi.

Riguardo a questo fatto Angelo Costantino Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Messina, ha affermato: “Nel nostro ordinamento giudiziario non è imputabile un minore che abbia compiuto un reato al di sotto dei 14 anni di età. Questo vale per i reati minori quanto per i reati più gravi.
Non è imputabile, pertanto, ne’ un minore infraquattordicenne che imbratta un monumento ne’ un minore che commette omicidio.
Questo non significa però che un ad infraquattordicenne viene concesso di vivere da impunito ma piuttosto che, di fronte ad un agito illecito, lo Stato attiva, una serie di attività per il supporto sociale, psicologico e talvolta anche medico a sostegno del minore, coordinati dal Procura della Repubblica per i minorenni e dal Tribunale per i minori, con l’obiettivo di comprendere ed intervenire sul contesto in cui è maturato l’evento reato”.

“Tutto ciò rende il nostro Paese un punto di riferimento assoluto nel Diritto minorile.- Continua Costantino- Il gesto dei minori che hanno imbrattato il Monumento ai caduti è assolutamente da condannare e stigmatizzare e sono certo, per come già è accaduto in fatti analoghi in passato che mi hanno visto coinvolto come operatore della giustizia, che gli uffici della giustizia minorile lavoreranno per la piena comprensione delle motivazioni profonde del gesto, per i necessari passaggi educativi e sociali e affinché il bene pubblico possa tornare fruibile alla collettività anche attraverso l’esercizio delle azioni della Giustizia riparativa.
La presa di consapevolezza e la risignificazione dell’evento reato richiede sempre del tempo e complessi interventi psicosociali che gli Uffici della Giustizia Minorile offrono a tutti i minori presi in carico.
I minorenni che imbrattano non sono criminali ma poco più che bambini che attraverso questo odioso agito illecito ci urlano in faccia il loro disagio ed il loro dolore. A noi non resta che sapere cogliere questi segnali e agire di conseguenza con l’obiettivo di aiutare i ragazzi in difficoltà.
Presto il monumento verrà riconsegnato integro alla città, ma mentre noi dimenticheremo, resteranno altri ragazzi in difficoltà educativa, economica e familiare che abbiamo l’obbligo di attenzionare e curare”.

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