Gioveni “rallentamento del Tram tra Boccetta e Municipio, bisogna intervenire, non sottovalutare

 

“Da più di 3 anni e mezzo ormai insiste un rallentamento a 20 Km/h sulla tranvia
 nel tratto di 400 mt. compreso fra le fermate Boccetta e Municipio, ma questa 
limitazione all’esercizio non può e non deve rimanere permanente!”.

Il consigliere comunale Libero Gioveni sollecita la definizione dell’ormai 
annosa questione del rallentamento improvviso istituito il 30 novembre 2016.

Seppur dalla vecchia ATM in liquidazione a suo tempo avevano da subito 
tranquillizzato sui possibili riflessi negativi che questo rallentamento potesse 
avere sulla circolazione con un ritardo di appena 1 minuto sui tempi di 
percorrenza – spiega Gioveni – non si può non nutrire preoccupazione sui 
peggioramenti che quel tratto della tranvia può subire nel tempo!

Infatti – prosegue il consigliere – posto che in più occasioni ho verificato 
personalmente che le prescrizioni del rallentamento non sempre vengono 
scrupolosamente rispettate, il profilo ondulatorio delle rotaie e i difetti di 
livello riscontrati, oltre a pregiudicare il confort dei passeggeri, potrebbero 
anche in qualche modo superare le tolleranze limite ammesse per la sicurezza 
(specie in periodi di forte calore come quello attuale), per cui occorre non 
abbassare la guardia e tentare di ripristinare la regolarità dell’esercizio nel 
tratto in questione.

E’ evidente che i costi per mettere in efficienza il tratto della tranvia risultano 
parecchio elevati, per cui né Comune né ATM al momento potrebbero permettersi
 uno sforzo economico di grande rilievo, ma ciò non può certamente giustificare
 da parte adesso della nuova azienda una valutazione leggera dell’anomalia 
all’esercizio, che c’è e va assolutamente eliminata!

Sarebbe opportuno, pertanto – insiste il consigliere comunale – costituire una
 commissione tecnica per valutare le principali cause e attribuire le competenze 
per il ripristino del regolare esercizio tranviario, ossia chi possa e debba
 effettuare i lavori sobbarcandosi i costi dell’intervento.

Le cause dell’avvallamento del binario, infatti – ricorda Gioveni a conclusione 
- potrebbero essere attribuibili non al cedimento della massicciata (di competenza 
ATM), bensì a un cedimento strutturale del terreno e della banchina del porto
 che sono invece di competenza dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto.

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