Maltempo e frane, MessinAccomuna: “gravi responsabilità della giunta De Luca”

“Cateno De Luca è sempre più prevedibile e ogni giorno più improbabile. Indovinate un po’ chi è responsabile per l’allagamento in città di questa mattina? Manco a dirsi: Accorinti! Il quale ha gestito la manutenzione dei tombini e delle caditoie, programmato e attivato la manutenzione dei torrenti come non era stato fatto prima e, soprattutto, predisposto uno strumento urbanistico di avanguardia per la tutela delle colline che De Luca ha REVOCATO!”. Così in una nota il laboratorio politico MessinAccomuna, di cui fanno parte alcuni tra gli ex esponenti della precedente amministrazione, che quindi conoscono bene i programmi messi in campo e li ricordano alla cittadinanza, mostrando le responsabilità dell’attuale giunta.
“I fatti sono questi. Messina si è allagata in modo disastroso per il potente acquazzone che l’ha colpita. La città è stata totalmente impreparata. Il COC è stato convocato con enorme ritardo, non per monitorare una situazione in evoluzione prima che provocasse danni, informare tempestivamente i cittadini e assumere le misure adeguate di prevenzione, ma a nubifragio in corso, con lo scopo evidente di limitare le proprie responsabilità penali. I cittadini sono stati abbandonati a se stessi, malgrado il precedente di pochi giorni fa a Palermo. Eppure i bollettini meteo dell’Aeronautica militare prevedevano forti temporali e l’impagabile Samuele Mussillo aveva spiegato che le forti correnti di aria fredda provenienti da nord avrebbero incontrato l’umidità calda del mare, provocando piogge torrenziali. Lo sapevano, ma erano troppo impegnati a discutere di Mondello e Musolino, di Scattareggia e Trimarchi, di “politica”, per potersi occupare della città. A danno fatto, poi, il sindaco accusa la passata amministrazione di inerzia.
Gli atti parlano chiaro. A febbraio 2017 l’amministrazione Accorinti adottò uno strumento di tutela del territorio di altissimo valore ambientale e tecnico. Questo piano cancellava oltre 2 milioni di metri cubi di edificabilità sulle colline a salvaguardia del territorio e a tutela della città e della vita dei cittadini. Lo strumento era così all’avanguardia che lo stesso Accorinti, con l’allora assessore De Cola, era stato chiamato a presentarlo al XX convegno nazionale della Società Italiana di Urbanistica. L’allora Ministro De Vincenti, col Responsabile urbanistica della struttura governativa “Casa Italia” Alessandro Balducci lo aveva definito in quell’occasione un “caso pilota”, da sostenere e prendere a modello, perché i vincoli all’edificabilità per la prima volta in Italia erano stati fatti discendere non da negoziazioni politiche, ma dalla valutazione della pericolosità e dalle criticità del territorio.
Malgrado le ripetute sollecitazioni il Consiglio Comunale di allora si rifiutò di discutere la variante. Poi venne De Luca che, per bocca dell’allora Vicesindaco e Assessore al Territorio, Salvatore Mondello, dichiarò che quell’atto era INUTILE. Oggi il sindaco che ha messo la testa sotto la sabbia dice che a Messina “è stato consentito di sfregiare le colline” e se la prende con …Accorinti. Dice di aver speso più di tutti per tombini e smaltimento di acque. Il risultato è che oggi Messina, dopo due anni e tre mesi di suo governo, è sott’acqua come mai le era capitato fra il 2013 e il 2018.
Sindaco De Luca c’è una sola parola per te: vergogna! Non l’hai capito: la storia del #cicuppaaccorinti è finita il 25 giugno 2018. Sei quasi a metà del tuo mandato. Ci hai riempito di sceneggiate e dirette FB, hai bloccato il PRG e gettato nel cestino il “salvacolline”. La giornata di oggi è il risultato della tua gestione. Cerca di recuperare il tempo che hai irresponsabilmente perduto. Ci aspettiamo che il Sindaco ponga in essere atti adeguati alla complessità della nostra città. Ogni ulteriore ritardo, ogni ridicolo tentativo di scaricabarile non fa che accrescere le tue responsabilità amministrative, politiche e, forse, anche penali”.

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