Cambiamo Messina dal Basso sui “paradossi della recente ordinanza sindacale”

“Quando il sindaco marciava contro le chiusure i contagi aumentavano, adesso che invece diminuiscono lui vuole chiudere tutto”: è uno dei paradossi dell’ordinanza sindacale per il movimento politico Cambiamo Messina dal Basso che alla luce dei dati oggi disponibili ha inviato un documento in cui, tral’altro si afferma che “il Sindaco di Messina ha ancora una volta dimostrato come gli piaccia agire da sceriffo, e come sempre il suo agire non è supportato da NULLA. Anzi, è supportato dal Nulla cosmico che sembra essere la sua principale fonte d’ispirazione”.

“Nemmeno un mese fa – scrivono gli attivisti –  il nostro super eroe marciava assieme ai commercianti, perchè il Governo voleva chiudere negozi e locali di ristorazione e secondo lui (giustamente) si doveva trovare una soluzione alternativa per queste categorie colpite più di altri dall’emergenza COVID. Ci si poneva la domanda: “Ma farà sul serio, o sarà un tentativo di cercare consenso, as usual?”. La risposta era chiara, ma adesso è certificata dalla sua ultima genialata: l’ordinanza “coprifuoco” (che brutta parola) che non ha nemmeno il “coprifuoco” (perchè non lo può sancire un Sindaco). Ordinanza in cui viene sostanzialmente creata una confusione infinita e vengono effettuate chiusure che sono pienamente ingiustificate, specie se il comune NON mette a disposizione i dati comunali.

Dai dati di Messina e provincia, ad esempio, si deduce come non ci sia un significativo peggioramento della situazione dei contagi a Messina e provincia, ed anzi la curva di crescita sembra arrestarsi. E in questo caso i casi sono due: o i contagi vanno a diminuire effettivamente, oppure non si riesce a effettuare un numero di tamponi sufficiente (e questo, dopo mesi di pandemia, sarebbe grave). Non abbiamo risposta perchè il Comune e l’Asp non sono chiari nella lettura e nella comunicazione dell’andamento del contagio.

Per cui, osservando i grafici relativi a dati provinciali (vedi grafici allegati) si può desumere che:

1) La crescita dei positivi calcolata su base settimanale dimostra che l’incremento di positivi diminuisce da almeno 4 settimane. Per cui, un’ulteriore restrizione non ha alcun senso adesso, ma poteva avere senso eventualmente almeno un mese fa, cioè proprio quando il Sindaco contestava le restrizioni al Governo. Singolare che quindi venga effettuata adesso e non allora, no?

2) Il tasso di crescita giornaliero (cioè quante persone si contagiano rispetto al giorno prima) non cresce in modo significativo, e anzi la curva dimostra come la crescita non solo non aumenta, ma rallenta.

Se la situazione del comune di Messina fosse come quella  che emerge dalla lettura di questi dati provinciali, si potrebbe in pratica concludere che mentre il sindaco marciava contro le chiusure, i contagi aumentavano, ed adesso che invece diminuiscono lui vuole chiudere tutto.

La domanda principale è: quali dati consulta il sindaco?  Li consulta come si consulta un qualsiasi giornale di Gossip, o gli dà una lettura?

Ulteriore domanda: sarebbe fondamentale conoscere i dati comunali e, giorno per giorno, l’andamento dei positivi rispetto ai tamponi effettuati in città, ma dal Comune alla Protezione civile, dall’Asp alla Prefettura, dalla Regione al Governo nazionale, NESSUNO pubblica i dati disaggregati a livello comunale. Perché?

Insomma, da Marzo a ora non è cambiato nulla, nè nel tracciamento, nè nella comunicazione. Sembra quasi che il Comune non voglia dare ai cittadini la possibilità di leggere i dati, quasi per poter così agire da sceriffi in barba a qualsiasi logica. A pensar male si fa peccato, però…”

(i grafici allegati sono basati su elaborazioni di CMDB da dati estratti da archivi open data)

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