Cittadinanza Attiva boccia Messina Social City, “i fondi per gli ultimi in mano a incompetenti”

In merito ai fondi del Pon Inclusione e a seguito delle risposte date in aula dall’assessora  Calafiore e dalla presidente di MSC Ascquini, interviene con una dura nota Cittadinanza Attiva, secondo la quale le risposte da parte dell’amministrazione  volutamente non centrano la questione.

“Della narrazione fantastica dell’amministrazione rimangono solo macerie: ho parlato di «fondi in mano a incompetenti» – scrive Angela Rizzo, già cavaliere della Repubblica e membro di Cittadinanza Attiva –  I soldi pubblici per i servizi sociali, per le poverta’ per l’inclusione dovrebbero andare nelle mani di chi è in grado di usarli in modo giusto e fattivo. Questa gestione ha raso una serie di realtà e di diritti che erano stati acquisiti nel tempo e che davano dignita’ a chi gia’ era stato punito gravemente dalla vita. E la questione è grave, anche perché non ci si è posto il problema di trovare una soluzione alternativa alle realtà che sono state eliminate. Anzi, il colmo è che si tende a negare l’evidenza. Tutto questo è veramente vergognoso. Puo’ un assessore rispondere con queste parole in consiglio comunale?: “L’Azienda ha svolto per il Comune i compiti previsti dal contratto di servizio, tra cui l’assistenza domiciliare. E’ stata pagata per questo, mentre il Comune ha soltanto rendicontato su quei fondi le relative spese, effettuate con risorse comunali, secondo le norme ed una procedura acclarata dal Ministero…” e ancora “Non si tratta di un doppio pagamento all’Azienda per i servizi svolti, pertanto; hanno soltanto utilizzato i servizi resi per il Comune per fare una legittima attivita’ di rendicontazione con riferimento fra l’altro agli interventi per le famiglie multiproblematiche… Tali assistenti svolgono un’attivita’ assimilabile a quella degli assistenti sociali “strutturati” del Comune,… Un’attivita’ che nulla ha a che vedere con l’Azienda, ma che si sono limitati a rendicontare ed il Comune ha pagato il servizio svolto dalla Messina Social City utilizzando le fatture prodotte per i servizi resi”.

Purtroppo queste dichiarazioni mettono in evidenza la scarsa conoscenza dello spirito dei FONDI extrabilancio che dovrebbero essere in aggiunta ai fondi comunali, insomma un di piu’ che va ad aggiungersi ai fondi che servono a gestire la routine, non a sovrapporsi. Continua con altre dichiarazioni che non trovano conferma nella realta’: “…le scelte fatte sono mirate a dare risposte alle persone migliorando i servizi e l’aumento del numero dei lavoratori rientra nell’organizzazione dell’Azienda…”

Posso assicurare senza tema di smentita- continua Rizzo –  che i servizi resi ai pochi utenti sono di gran lunga peggiorati e perfino le ore di assistenza sono state ridotte. Non vengono rispettati gli orari, moltissime volte non viene effettuato il servizio senza nemmeno porsi il problema di avvertire gli utenti. Tutto svolto senza programmazione ne’ organizzazione. La presidente della Messina Social City liquida le legittime domande dei consiglieri comunali con sarcasmo, ignorando la realta’ dei fatti, raccontando una favola che purtroppo ha un finale molto amaro e triste.

STANNO UTILIZZANDO RISORSE DESTINATE AGLI ULTIMI SENZA CHE GLI ULTIMI ABBIANO ALCUN BENEFICIO, con il silenzio di tutta la citta’ e la complicita’ di coloro che potrebbero fare, ma preferiscono TACERE – conclude la nota – Tanto gli ultimi non danno lustro, in un tavolo congressuale o in una cerimonia religiosa meglio invitare sindaco e/o assessori”.

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