Recovery Fund, Cateno De Luca “furto del Governo al Sud” e “Ponte non considerato”

di Michele Bruno – Il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha aperto il suo incontro di stasera dal Salone delle Bandiere del Comune sul Recovery Fund, spiegando che con questo provvedimento economico “L’Unione Europea apre un fronte rispetto alle sue regole rigoriste, verso maggiore solidarietà”.

Tuttavia il Primo cittadino critica i parametri previsti dal Governo Conte bis per il proprio piano per ottenere l’approvazione dei fondi all’Italia.

“Il Governo italiano ha stabilito di ripartire i fondi tra le regioni con il solo parametro della popolazione. L’Unione Europea ne ha stabiliti tre: Pil pro capite, tasso medio di disoccupazione e popolazione. Secondo i criteri nazionali, solo il 34% dei 209 miliardi del piano è destinato al Sud. Il 66% alle regioni dal Lazio in su”.

Per De Luca “Utilizzando i parametri europei, dovrebbero essere stanziati al Sud il 65% dei fondi”.

Dunque per il Sindaco “Il Sud esce penalizzato da queste scelte. E’ un furto bello e buono!”

Nei piani del governo, per De Luca solo il 2,88 % delle opere inserite è prevista al Sud. E non si tratta di nuove opere, ma di opere già in cantiere!”. 

“La scelta di impiegare una parte dei fondi del Piano per il finanziamento di alcune politiche e di singoli progetti già in essere – spiegano Il Sindaco e Salvo Puccio, insediatosi alla Città Metropolitana con delega al Masterplancomporta il conseguente disimpegno dei fondi di bilancio statale, la cui successiva destinazione non è dato conoscere. Le risorse nazionali devono essere aggiuntive e non sostitutive rispetto a quelle messe a disposizione dal Piano nazionale al fine di garantire il finanziamento integrale degli interventi inclusi nel Piano ed assicurarne il carattere addizionale rispetto a quelli già previsti dalla legislazione vigente, secondo il principio di addizionalità previsto dalla Commissione Europea nelle linee guida”. 

Ed incalza “Il Ponte sullo Stretto doveva essere preso in considerazione tra le opere al Sud. Non ve n’è alcuna menzione”.

“Abbiamo preparato due diffide al Governo” ha affermato De Luca.

“Il Piano della Regione Siciliana non è stato preso in considerazione dal Governo, ma non è stato nemmeno concertato con i territori: io non sono stato convocato, nemmeno l’Anci Sicilia”. Ha aggiunto.

“Perciò – annuncia – “abbiamo presentato due diffide, a Regione e Governo nazionale” (in realtà sono, tecnicamente, delle proposte di modifica dei relativi piani regionale e nazionale).

Ed ha concluso “Noi comunque abbiamo presentato i nostri progetti attendendoci ai criteri europei, per la somma di 632 milioni di euro. Nell’elenco: il risanamento delle baracche, misure per la transizione green e digitale, approvvigionamento ed efficientamento della rete idrica. Tutte con una realizzabilità ben precisa, con un dettagliato cronoprogramma”.

L’Assessore ai fondi europei Carlotta Previti ha spiegato nel suo intervento “Secondo noi il programma nazionale viola le normative di coesione territoriale nazionali ed europee. E’  come se il Governo avesse sfruttato i criteri europei, che prevedrebbero l’utilizzo dei fondi per lo sviluppo delle Regioni economicamente più in difficoltà, e poi abbia ripartito i fondi secondo i propri criteri, agevolando non il Sud, ma altri. Il Piano è inadeguato e verrà sicuramente bocciato dalla Commissione Europea, nonché decurtato rispetto alla somma iniziale dei 209 miliardi”.

Tuttavia lo stesso Sindaco ammette che il piano è ancora in gran parte da definire, e ad oggi c’è una crisi di Governo che ne ha fermato al discussione. Vedremo cosa succederà in futuro a Roma e a Messina.

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