Passa il Bilancio Previsionale, non gli emendamenti del Consiglio: clima teso in Aula

di Michele Bruno – Dura quasi 6 ore la seduta convocata oggi del Consiglio Comunale per la votazione del Bilancio Previsionale 2021-23 ed emendamenti relativi.

L’approvazione avviene con 19 presenti, 16 favorevoli, 2 contrari e viene disposta l’immediata esecutività della delibera. Non passano i 9 emendamenti posti dai diversi consiglieri, che avevano ricevuto parere tecnico negativo dal Direttore Generale Federico Basile, dal Ragioniere Generale facente funzione Cama e del Collegio dei Revisori. Passano quelli dell’Amministrazione, quattro, di cui due firmati dalla Presidenza per correggere alcuni errori tecnici. 

Una seduta che, nonostante sia nata sotto l’auspicio del Presidente Cardile e del consigliere Piero La Tona di lavori sereni e di clima disteso, porta con sé lo strascico delle polemiche innescate della ultime dirette del Sindaco di Messina Cateno De Luca. Più volte l’aria si fa tesa, in alcuni momenti i toni si alzano.

E’ questo clima di tensione a portare il gruppo consiliare PD e quello collegato Libera Me ad uscire dall’aula prima della votazione degli emendamenti. “Abbiamo difficoltà a votare con questo clima, stiamo subendo una pressione…annunciamo il ritiro degli emendamenti dei nostri gruppi e l’abbandono dell’aula” , afferma perentoriamente Felice Calabrò, uno dei protagonisti del dibattito

Oltre al clima creatosi, l’uscita dall’aula anche del gruppo del M5S è motivata dal capogruppo Andrea Argento dalla bocciatura da parte dell’aula e del parere tecnico negativo agli emendamenti pentastellati e della netta opposizione del movimento politico all’Amministrazione De Luca “il Bilancio è l’atto politico per eccellenza, non ha soltanto valenza contabile e tecnica, per questo non possiamo votarlo favorevolmente” spiega Argento.

E’ ironico ma chiaro l’intervento di Salvatore Sorbello “Mi rattrista vedere agenti di Polizia e Digos in giro per il Palazzo, sembriamo nel Sud Ruanda, o in Cile, come piacerebbe a Russo…E’ difficile oggi svolgere la nostra missione in Consiglio…”

Segue Vaccarino “I consiglieri hanno sempre fatto delle domande per avere chiarimenti… rispetto le istituzioni, e mi dispiace per gli attacchi di questi giorni tra noi consiglieri, non si era mai visto…è una bassezza. in politica bisogna avere la pazienza di aspettare, magari chi ha votato Salva Messina voterà anche questo Bilancio…”

Libero Gioveni taglia corto “Domani – ndr al voto per la fiducia al Sindaco – si potrà dire tutto sui rapporti istituzionali, riserviamoci ogni riflessione per allora”.

Poco prima della votazione degli emendamenti, La Tona dichiarerà “Oggi c’è una forte pressione sul Consiglio, questo Consiglio non è libero, le folle sono state aizzate contro di noi, i pareri negativi dei dirigenti non ci lasciano sereni, a questo si aggiunge Pergolizzi, che parla di responsabilità contabili che ci assumeremmo in caso di voto favorevole agli emendamenti…”. Pergolizzi aveva praticamente sottolineato quanto detto da Tumminello, parlando di responsabilità dei consiglieri.

Serra e Gioveni hanno risposto piccati alle parole di La Tona che ha parlato di “chiari condizionamenti” al Consiglio, e a Pippo Fusco che fa richiesta di invio dei documenti alle autorità competenti da parte del Presidente Cardile (ripetendo quanto già detto da Calabrò).

La Tona fa intendere che forse la fretta messa dal Sindaco può aver condizionato i tecnici nei loro pareri… Poi fa una parziale rettifica “i pareri sono stati esitati in una sera, eppure la discussione oggi è stata complessa. Certo, non posso essere sicuro che i tecnici siano stati condizionati, io però mi sento condizionato”. 

Il dibattito era iniziato in mattinata con la pregiudiziale del Presidente del Consiglio Claudio Cardile, che aveva posto una serie di chiarimenti.

Il Presidente era intervenuto in merito alle accuse fatte recentemente dal Sindaco, difendendo il civico consesso “non abbiamo mai creato ostruzionismo verso l’Amministrazione. Il rinvio della scorsa seduta era necessario, ma noi non dovremmo giustificarci di nulla…abbiamo svolto il nostro lavoro. Era necessario che fossero depositati i pareri tecnici ai singoli emendamenti, e questo chiedeva tempo. il Consiglio è pubblico e va in streaming, le persone da casa possono e devono vedere cosa diciamo e facciamo…”.

Il consigliere Serra ha contestato che  “erano stati depositati 4 emendamenti – ndr dell’Amministrazione –  con i pareri già resi, si potevano trattare quelli…”

Per Cardile tuttavia “devono ricevere i pareri di tutti gli emendamenti, perché possono essere in contrasto tra loro”.

Nello Pergolizzi (in foto) avrà comunque da ridire “in passato si sono fatte nottate per votare i bilanci… sarebbe stato corretto chiamare il Sindaco… a nome del gruppo misto ci asterremo sugli emendamenti…”

Un altro dei dubbi esposti dal Presidente riguardava il fatto che a suo dire “gli emendamenti sono stati presentati al Sindaco e resi pubblici prima ancora che ci fossero i pareri” e che “Sono stati rilevati durante la redazione dei pareri alcuni dubbi su chi doveva esitarli, il regolamento contabilità presenta incongruenze…” motivi, tra gli altri, per cui secondo Cardile non si è potuto votare subito, assieme al fatto che “mancava il Piano triennale opere pubbliche, che non è stato approvato in precedenza, come sempre fatto… Mi sono subito premurato di capire la situazione perché ciò non bloccasse l’iter”.

Il Direttore Generale Basile ha alla fine chiarito che l’iter era comunque regolare, perché “non era necessario esitare prima il Piano opere pubbliche, secondo l’art. 172 del Tuel, non è più obbligatorio, anzi ente è riuscito a completare in tempo il DUP in modo che non si facesse il triennale prima…”

Tra le questioni più dibattute, l’approvazione dei ristori:

“La Social Card non solo poteva essere fatta prima, ma tutti i ristori potevano essere sganciati dal Bilancio con delibera di Giunta… – denuncia Sorbello –  Il Sindaco fa sempre campagna elettorale, pure sul Bilancio…Abbiamo presentato tutti, anche il gruppo M5S che ho spesso criticato, importanti emendamenti per il sociale”. E quando parla di str***ate social dette dal Sindaco, il Presidente lo ammonisce.

Felice Calabrò ha chiesto spiegazione ai tecnici “Gli uffici possono lavorare già sulle somme libere per l’anno 2021, Impegnando somme con delibera di giunta indipendentemente dal Bilancio, come fatto da altri comuni che non lo hanno ancora approvato?” e incalzato “Qualora le risposte non mi convincessero ci riferiremo alle autorità competenti, per vedere se stato impedito un proprio diritto ai consiglieri”.

Basile spiega “sarebbe stato legittimo farlo, ma l’Amministrazione ha ritenuto, legittimamente, che essendo in discussione il Previsionale fosse questa la sede più opportuna”.

In merito alla discussione degli emendamenti, la polemica ha riguardato alcuni di PD e M5S che utilizzavano somme destinate ai contenziosi in cui il Comune è parte in causa, dal Dipartimento per l’Avvocatura, per scopi sociali:

Il Ragioniere Generale Cama ha ritenuto che “l’azzeramento della somma destinata per l’avvocatura, non può avvenire”, scatenando una reazione molto forte di Felice Calabrò, che ha ritenuto che venga così limitato il ruolo del Consiglio Comunale, e messa in dubbio anche la competenza e l’intelligenza dei consiglieri nel proprio lavoro, con queste parole.

Cannistrà lo ha seguito “la nostra funzione viene svilita…  i contenziosi di cui si parla non sono ancora in atto, ma previsti…noi possiamo utilizzare queste somme, non sono vincolate. Forse è stato messo un parere non molto ragionato sui nostri mendamenti, per la fretta di concludere presto l’approvazione…”

Nonostante il clima in aula e l’abbandono delle opposizioni, il Primo Cittadino ha ottenuto il si al Documento Unico di Programmazione e forse domani otterrà il si alla mozione di fiducia posta dal consigliere Nello Pergolizzi. Questo potrebbe portarlo a rivedere le dimissioni e tornare sui suoi passi, restando alla guida della Città di Messina. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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