Il “commiato” di Cateno De Luca: le dimissioni? “una lucida follia”

“Le mie dimissioni diventano efficaci alle 23:59, quindi posso stare qui serenamente a raccontarvi la storia. Perchè nessuno deve minimizzare.”

E’ in corso la lunga diretta del sindaco Cateno De Luca, iniziata alle 20,30: un lungo monologo che ripercorre le sue precedenti dimissioni, incastonate in disegni politici e strategie atte alla narrazione che da due anni fa di se stesso: da guerriero di trincea a cavaliere errante (e insonne).

Più va avanti la personale cronaca della sua attività politica, condita di disprezzo per “il partito del 27” e per il “partito del dissesto”, passando per i consiglieri comunali fino ai dirigenti del palazzo, senza dimenticare “i predecessori”, meno sembra plausibile che il sindaco lasci la poltrona del Comune.

“Esisto nella mia dimensione professionale e poltica a prescindere dal ruolo di sindaco” ha ricordato ai numerosi commenti che chiedevano una parola chiara.

Ma le bollicine per riempire i bicchieri dedicati a chi vorrebbe brindare sembrano ormai inservibili.

Alle 22.22 la diretta si interrompe sulla frase…”io non ci sto più”.

“A causa di un problema tecnico riprenderemo la diretta alle ore 23. Ci scusiamo per l’inconveniente”. Ma è un colpo di teatro.

La diretta riprende con “The show must go on” e un titolo che svela la strategia definitivamente : “ECCO PERCHÉ NON PUÒ CONTINUARE OLTRE QUESTA FASE AMMINISTRATIVA!” con il sindaco che stappa. Spumante sul tavolo e sul suo cellulare, e il primo bicchiere al presidente Musumeci che avrebbe il nome del commissario per Messina pronto.

Intorno alle 23.49, dopo aver detto cose gravissime per contestualizzare la lettera del Procuratore De Lucia, è tornato sul disegno delirante che lo vuole martire di “mondi trasversali ed occulti”, tutti tesi a salvare il dg La Paglia.

“Volevo portare alle estreme conseguenze Musumeci e Razza nella speranza di far sospendere La Paglia e che fossi così coglione da dimettermi da sindaco”.

Nessuna dimissione. Ma una valanga di esposti. E un “vaffanculo” al consiglio e al suo presidente. “Non abbiamo scherzato affatto – continua in un delirio psichiatrico alle 23.53 – tutti a bocca asciutta, Nello ti dico che da Messina inizia il tuo declino politico… “prosit”. Alle 23.58 strappa le dimissioni annunciando che non parteciperà più al consiglio finchè “ci sarà quella cosa inutile del presidente Cardile”.

Bicchiere dopo bicchiere la pagliacciata si chiude, condita di minacce e volgarità. Ma davvero c’è poco da brindare.

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