Aumento Tari bocciato in consiglio, per il sindaco “atto di mafiosità”

Dopo quasi 5 ore di dibattito la votazione del consiglio comunale ha sancito la bocciatura dell’aumento della Tari, ripristinando le tariffe dello scorso anno.

A favore della delibera si sono espressi, in nome della maggiore pulizia della città, Francesco Cipolla, Alessandro De Leo, Serena Giannetto, Nello Pergolizzi, Giuseppe Schepis, Salvatore Serra ( tutti del gruppo Misto), Rita La Paglia e Pierluigi Parisi del centro destra. Ad astenersi il presidente Cardile. Contrari Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco, Paolo Mangano (del M5s), Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Alessandro Russo (Pd), Biagio Bonfiglio (Libera Me), Francesco Pagano e Giandomenico La Fauci (centrodestra) considerando l’aumento delle tariffe “ingiustificato” a fronte di un servizio, quello del porta a porta, non all’altezza di queste somme.

“Un colpo a sorpresa si è avuto quando la consigliera Antonella Russo ha chiesto a Lombardo se era vero che Messinaservizi ha affidato per un mese ad una ditta privata il servizio di spazzamento.  – ha voluto sottolineare l’ex assessore Ialacqua – Imbarazzo e giro di parole del presidente di Messinaservizi che ha dovuto rispondere che era vero, per poi arrampicarsi sugli specchi lanciando le sue solite accuse false alla passata amministrazione, mentre avrebbe fatto meglio a preoccuparsi del fatto che il consiglio comunale stava bocciando la sua amministrazione e la sua gestione”.

De Luca non ha certo digerito il risultato del voto, liquidandolo quale “atto di mafiosità decretato dalle lobby politiche”.

Un aumento del 9% della TARI che è ridotto rispetto ad altre città come la nostra che hanno previsto aumenti a due cifre” ha detto De Luca nella sua diretta di stamattina nella quale non ha perso l’occasione di insultare chi non la pensa come lui: “Vorrei dire a tutti quei COGLIONI che non leggono le carte che c’è stata una modifica normativa che ha imposto a carico di tutti i cittadini l’ammontare del fondo crediti di dubbia esigibilità, quello per intendersi relativo all’evasione della Tari che non viene recuperata dal Comune.

 

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