Anniversario Libero Grassi, Musumeci: «Un temerario della legalità e un modello da seguire»

«Libero Grassi era un temerario della legalità, un tranquillo rivoluzionario, un uomo onesto fino alla intransigenza. Il suo, come quello di tanti siciliani coraggiosi che hanno contrastato le mafie, è stato un omicidio annunciato, plateale, la punizione riservata a chi si ribella e sfida. La lotta al racket del “pizzo”, odioso ricatto degli estortori che cessa soltanto con la denuncia o con il fallimento delle aziende, in Sicilia è cominciata proprio con lui, con quella pubblica lettera di sfida ai suoi taglieggiatori. Il suo esempio, ancora oggi, è modello per chi reagisce e si ribella, ma anche monito per chi subisce e si rende complice con il silenzio, per chi non collabora con le forze dell’ordine».
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando Libero Grassi a trent’anni dall’assassinio dell’imprenditore palermitano.

A Palermo questa mattina, alle 7.48, ora di uccisione dell’imprenditore anti-racket Libero Grassi, la figlia Alice, e il fratello Davide hanno spruzzato con la bomboletta spray di colore rosso il luogo in cui fu ucciso il padre, in via Alfieri. Ed è stato affiso il cartello, scritto a mano, come vuole la famiglia che si è sempre opposta a una lapide, che recita: «Il 29 agosto 1991 qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato».

Presenti, tra gli altri il prefetto del capoluogo sicialiano, Giuseppe Forlani, il questore Renato Cortese, i vertici di carabinieri e guardia di finanza, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore regionale Salvatore Cordaro.

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