L’ironia del Ruggito del Consiglio sul Frecciabianca, è davvero rivoluzione?

di Michele Bruno – Esordirà domenica prossima la nuova linea di treni Frecciabianca di Ferrovie dello Stato, lanciata in conferenza stampa congiunta, avvenuta ieri alla Stazione Centrale di Catania, dall’Assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone e dal Sottosegretario ai Trasporti del Governo Draghi, il siciliano Gianfranco Cancelleri, dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese, dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia Luigi Corradi. 

Il primo viaggio di domenica 14 Novembre partirà da Palermo alle 7.08, con fermate a Caltanissetta Xirbi (8.35), Enna (8.59), Catania (10.15) e arrivo a Messina alle 11.23. Al ritorno, il Frecciabianca partirà da Messina alle 15.10, con fermate a Catania (16.13), Enna (17.23), Caltanissetta Xirbi (17.46) e arrivo a Palermo alle 19.30.

Viene presentato come una grande rivoluzione, e per molti aspetti rappresenta sicuramente un ammodernamento della rete ferroviaria siciliana, tuttavia molti sono i dubbi espressi da più parti sull’effettiva portata della novità.

E’ molto diretto, con lo stile che lo contraddistingue, il Ruggito del Consiglio, famosa pagina Faceboook satirica sulla politica messinese. 

«Trasporti: sbarca il treno Freccia Bianca in Sicilia, come viene descritto, come è realmente». E’ il commento che si legge su uno dei meme.

Poco fa un meme che riprende ironicamente il film “Ritorno al Futuro”.

«Questo Frecciabianca è il futuro Marty, si arriva a Palermo in poco più di 4 ore».

 

Ed ancora, in un post precedente:

«Iffrecciabianca, un treno missile terra-aria che farà Messina Palermo in addirittura poco più tre ore. Grazie, grazie e ancora grazie per questo incredibile regalo. Viva iffrecciabianca». 

Insomma secondo il Ruggito si tratta di una presentazione in pompa magna che però va oltre l’effettiva portata dei benefici di questa nuova linea.

 

Non si tratta infatti dell’arrivo in Sicilia dell’Alta Velocità, non è difatti un Frecciarossa. Si tratta di un treno ad una velocità ordinaria. Non è presente ancora alcuna linea, nella nostra regione, capace di superare la velocità di 200 chilometri orari. 

Se si fa il confronto ad esempio tra l’attuale treno regionale della rotta Messina-Catania, il risparmio di tempo è irrisorio, (da 1 ora e 14 a 1 ora e 3 minuti) con l’aggiunta del fatto che il nuovo treno non ha fermate intermedie, a differenza del regionale (Alì Terme, Santa Teresa Riva, Taormina-Giardini, Giarre e Acireale). Certamente può essere utile per chi ha come obiettivo raggiungere in “minor tempo” Catania.

Il Catania-Messina impiegherà invece un’ora e 6 minuti, sempre senza fermate, mentre il regionale impiega un’ora e 21 minuti, sempre con cinque fermate (Fiumefreddo al posto di Alì Terme). C’è anche l’Intercity che in un’ora e 12 minuti fa tre fermate (Acireale, Giarre e Taormina-Giardini), al costo di 9,90 euro.

Potremmo andare oltre, prendendo in esame alcune tratte per cui non esiste nemmeno il risparmio di tempo.

Il Catania-Palermo ci metterà 3 ore e 15 minuti, al costo di 19,90 euro, con fermate a Enna e Caltanissetta, mentre è più rapido il regionale che impiega meno (2 ore e 59 minuti), con fermate aumentate, ad aeroporto Fontanarossa, Enna, Caltanissetta e Termini Imerese, e un costo minore di 14 euro e 90.

Il Palermo-Catania arriverà in 3 ore e 7 minuti, mentre il treno più rapido è il regionale che impiega 3 ore e 4 minuti, anche con una fermata in più (a Roccapalumba-Alia).

La tratta Palermo-Messina (con passaggio attraverso Catania) impiega 4 ore e 15 e costa 19,90 euro. Il diretto impiega 2 ore e 45 minuti e costa 14,10 euro. Impiega 4 ore e 20 il Messina-Palermo, 2 ore e 44 minuti il diretto, che costa 14,10 euro, sempre a confronto con i 19,90 euro del nuovo Frecciabianca.

L’effettivo miglioramento potrebbe verificarsi nel caso della tratta Catania-Roma, stando a quanto dichiarato da Cancelleri:

Gianfranco Cancelleri

«Oggi per andare da Catania a Roma con l’Intercity ci vogliono 10 ore e 30 minuti. Da giorno 14 con il Frecciabianca si scenderà a 7 ore e 10 minuti. E’ un cambio di passo importante, una conquista che certamente dobbiamo valutare positivamente». 

Infatti il treno più rapido per questa tratta attualmente è il Frecciarossa che ci mette 9 ore, con un cambio a Salerno, e costo sopra i 60 euro in classe “economy”. Il più economico è il diretto a 39,90, che ci impiega però 9 ore e 53.

 

Bene si può dire anche per la tratta Caltanissetta-Enna, che rappresenta l’unico diretto per Messina, senza fermata a Catania.

E’ previsto il passaggio con i mezzi veloci Blu Jet, per quanto riguarda il traghettamento da una sponda dello Stretto all’altra. Da Messina, l’aliscafo delle 11.50 garantirà ai viaggiatori la coincidenza con il Frecciarossa 9658, in partenza da Villa San Giovanni e diretto a Milano con fermate a Napoli, Roma, Bologna e Milano.

Al ritorno il Frecciabianca delle 15.10 da Messina garantirà il proseguimento verso Palermo dei viaggiatori in arrivo da Roma a Villa San Giovanni con il Frecciargento 8333, che traghetteranno con il mezzo veloce Blu Jet delle 14.

Insomma i miglioramenti più evidenti sono quelli per i collegamenti con la Penisola.

E’ lo stesso Cancelleri però ad ammettere che «non è una rivoluzione. E’ un piccolo passo avanti rispetto a quello che fino a ieri non c’era». 

Marco Falcone

Marco Falcone si era espresso con soddisfazione:

«E’ un passo avanti, una proposta di libero mercato che Trenitalia ha voluto esprimere nei confronti della Sicilia. Noi ci aspettiamo molto di più. Tra 30 giorni arriveranno altri due treni Pop ed entro marzo arriveranno 10 treni bimodali che metteremo nelle nuove tratte. Ad agosto completeremo la nuova flotta dei treni in Sicilia con altri 12 treni bimodali per arrivare totalmente 47 nuovi treni».

Resta comunque l’impegno espresso da Cancelleri:

«Oggi portiamo questo. E’ un primo step. Entro la fine del 2024 porteremo i Frecciarossa, quelli a composizione ridotta, che potranno finalmente traghettare».

 

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