Musumeci posticipa il rientro a scuola a giorno 13

di Michele Bruno – Il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha deciso, alla luce dell’aumento dei contagi, di posticipare il rientro a scuola degli studenti, per ogni ordine e grado, al prossimo 13 Gennaio.

E’ una disposizione presa per dare il tempo di realizzare gli screening necessari per poter controllare la situazione dei contagi nelle scuole, ma soprattutto per le numerose richieste dei molti sindaci siciliani che vorrebbero entrare in zona arancione.

E’ il caso di Cateno De Luca, che ha emanato una sua ordinanza che però potrebbe valere soltanto se Messina fosse in zona arancione (si legga qui).

La pressione dei sindaci ha spinto anche, in modo simile a quanto stanno facendo anche altre regioni, a chiedere al Governo Draghi la possibilità di chiudere le scuole, stante il fatto che l’orientamento del Governo è quello di favorire la ripresa in presenza, e che sarà probabilmente impugnata l’ordinanza del Presidente della Campania Vicenzo De Luca, per lo stesso motivo.

Alla riunione di task-force regionale cui è seguita la decisione, erano presenti oltre a Musumeci, l’assessore alla Salute Ruggero Razza, l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, il Presidente della task-force, Adelfio Elio Cardinale e il Presidente di Anci Sicilia, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. 

«Al termine della riunione della task-force per la scuola, registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza – ha dichiarato Nello Musumeci – Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Lagalla e Razza per l’impegnativo e per il non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore». 

Resta però per Messina il caos di ordinanze, che potrebbe essere sanato soltanto se Musumeci dovesse accogliere la richiesta di zona rossa avanzata dal Primo Cittadino (si legga qui).

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