I randagi del Comune saranno adottati, ripercorriamo la vicenda

di Michele Bruno – C’è il lieto fine nella vicenda dei cani randagi di proprietà del Comune di Messina che dovevano essere trasferiti a Taurianova. Le associazioni di volontariato che se ne erano fino ad ora occupati si sono impegnate affinché i cani vengano tutti adottati.

A porre il problema era stato il Movimento 5 Stelle cittadino attraverso i suoi portavoce in Consiglio comunale, che aveva richiesto un parere alla Segretaria generale sulla congruenza dell’ultimo bando alle disposizioni previste dal codice degli appalti e sulla verifica degli standard minimi del canile di Taurianova. Alla seduta consiliare in cui si è ottenuta la risposta di Rossana Carrubba, erano presenti anche l’assessore al ramo Massimiliano Minutoli, il dirigente Cardia e il funzionario Restuccia.

Cristina Cannistrà, consigliera comunale M5S

«Durante la discussione – aveva spiegato Cristina Cannistrà – si è evidenziata la necessità di non poter più procedere con proroghe che hanno superato da tempo i termini di legge. Dopo l’annullamento dei primi tre avvisi, avvenuto grazie ai ripetuti interventi del nostro gruppo consiliare e delle associazioni animaliste, l’amministrazione ha scelto di predisporre un ennesimo bando di affidamento, che prevede l’assegnazione di 421 cani di proprietà del Comune di Messina, 80 dei quali destinati a un canile di Taurianova. Nel corso della seduta abbiamo sollevato delle forti perplessità sul trasferimento fuori dalla regione siciliana dei nostri randagi, che non saranno più sottoposti alle disposizioni particolari derivanti dalla Legge Regionale n.15 del 2000. La nostra maggiore preoccupazione, infatti, è che il canile calabrese oggetto dell’affidamento non rispetti gli standard minimi di tutela, protezione e cura previsti dalla legislazione siciliana che il Comune di Messina è invece tenuto a rispettare».

A seguito di questo intervento si sono resi necessari diversi sopralluoghi al Canile “Rifugio il Parco” di Taurianova per verificarne i requisiti minimi, e si è così creato il tempo utile per permettere ai volontari di trovare degli adottanti. Proprio oggi l’ultimo sopralluogo dell’assessore Minutoli , accompagnato dal funzionario comunale responsabile del servizio Michelangelo Restuccia e dal personale della Polizia municipale, al fine di verificare le condizioni della struttura e le modalità di gestione e i requisiti minimi per il benessere degli ospiti. Anche se al momento questo sopralluogo viene superato dagli ultimi eventi. 

«Queste circostanze – chiarisce la consigliera Cristina Cannistrà – certificano scarsa sensibilità e poca conoscenza del fenomeno del randagismo, e dimostrano come questa amministrazione non sia stata capace di mettere in atto alcun intervento strutturale per la tutela e il benessere degli animali: nonostante siano trascorsi quasi quattro anni, ancora non si è provveduto all’istituzione di un canile comunale e alla procedura di adozioni e affidi incentivati. A ciò si aggiunge l’aggravante connessa all’istituzione di un fondo per realizzare un canile comunale in città grazie all’azione coordinata del M5s, che ha presentato un emendamento nell’ultima legge di bilancio, dando seguito all’incessante lavoro svolto sul tema».

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