Conferenza Musumeci: la prova di forza di De Luca e della politica siciliana

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Nello Musumeci e Cateno De Luca.

di Veronica Pagano – Non si sono fatte attendere le reazioni di una parte del mondo politico siciliano alla conferenza stampa (al veleno) di Nello Musumeci, di cui ne abbiamo dato un resoconto dettagliato. Una conferenza stampa attesa, il cui epilogo (annunciato) non ha stupito proprio nessuno.

Nemmeno Cateno De Luca il quale, però, non ha perso occasione per attaccare l’avversario addebitandogli modi di fare che i messinesi hanno più e più volte sperimentato con l’ex sindaco: “è la quarta volta che annuncia le dimissioni o fa capire che se ne va, ma non se ne va”, dichiara. Ma ecco che giunge al nocciolo della questione: la “trattativa della buona uscita”. Vale a dire la (chiara) subordinazione della Sicilia alle dinamiche nazionali dei leader di partito dai quali dipenderà la ricandidatura di Musumeci o, alternativamente, il suo ritiro dalle regionali di autunno.

De Luca: “Musumeci, ti hanno scaricato tutti!”

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Gianfranco Miccichè e Cateno De Luca suggellano l’asse politico. Era il maggio 2019, Micciché dichiarava: “Ad oggi non riesco a immaginare un candidato migliore di Cateno De Luca alla presidenza della Regione”.

Il leader di Sicilia Vera passa al contrattacco ribadendo innanzitutto l’invito a ricandidarsi “perché – dichiara – non c’è peggior punizione per il centrodestra, che continua a sostenerti, di perdere le elezioni con te candidato a Presidente della Regione. Io – incalza – questo vantaggio alla banda bassotti politica non lo voglio assolutamente dare”, banda con la quale – assicura – “non ci voglio avere niente a che fare e l’ho ribadito pure a Miccichè”, tutti colpevoli – a suo dire – di rappresentare l’elemento di disturbo dello sviluppo locale. “Ci vuole – incalza – una classe politica nuova”.

Passa al secondo attacco accusandolo di essere in trattative per 3 seggi al Parlamento (per lui, Ruggero Razza e “il suo segretario particolare”) e di essere incoerente per essere venuto meno al patto di maggioranza, che escludeva un suo impegno oltre il primo mandato governativo. Un’accusa di incoerenza che sembrerebbe non valere però per chi, alle amministrative del 2018, assicurava alla città di Messina un impegno per “dieci anni e non un giorno in più”, impegno che – da parte sua – non è arrivato nemmeno ai 5 anni.

De Luca: “Musumeci offende il popolo siciliano”

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Cateno De Luca e Nello Musumeci.

Definisce offensiva per tutto il popolo siciliano la dichiarazione con cui Musumeci si è presentato come un “Presidente scomodo in una terra che finge di voler cambiare”: “tu non hai cambiato nulla da quando sei arrivato, fino ad agevolare anche la gestione politico-mafiosa dei rifiuti, della sanità, di tutto. Proprio tu che – prosegue – per essere eletto hai fatto il compromesso col diavolo perché ci hai provato 3 volte ad essere eletto in solitudine e ci sei riuscito solo quando hai sottoscritto l’accordo con i vituperati partiti che tu combattevi in continuazione. Non è – conclude – il popolo siciliano che non vuole cambiare, ma siete voi del centrodestra a non voler cambiare e che continuate a fare i sanguisuga di questa terra. Un atto d’amore sarebbe stato metterti da parte, tu e i tuoi compagni di merende”.

Le reazioni del centrosinistra

Reazioni ci sono giunte anche da una parte del centrosinistra. Nuccio Di Paola, capogruppo all’ARS del Movimento 5 Stelle, che era già intervenuto al riguardo alla vigilia della conferenza, dichiara: “Musumeci non si smentisce mai. Ormai ai suoi annunci non crede più nessuno. Dopo aver annunciato in passato le dimissioni e l’azzeramento della giunta che non sono mai arrivati – ricorda – anche oggi quasi un nulla di fatto nella conferenza stampa convocata in pompa magna. Niente dimissioni, niente ritiro. Solo la potenziale disponibilità a fare un passo di lato. Ed è già tantissimo per uno che con i fatti ha dimostrato di conoscere solo il passo del gambero. É sotto gli occhi di tutti che con lui e il suo disastroso governo la Sicilia è andata solo indietro”.

Lapidario, invece, il commento del deputato regionale Claudio Fava, candidato alle primarie del centrosinistra: “Per Musumeci la colpa è solo dei siciliani. Epilogo malinconico di un uomo che non sa ammettere i propri errori”.

Il sostegno di Vox Populi: “Musumeci agisce da leader”

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Lucia Pinsone, leader del movimento siciliano Vox Populi.

Vox Populi Voluntas Dei, movimento siciliano nato nel 2016 e guidato da Lucia Pinsone, candidata alla Presidenza della Regione Siciliana nel lontano 2012, garantisce il proprio sostegno incondizionato a Nello Musumeci, indipendentemente dalla decisione del centrodestra.

“In questi tempi di politica approssimativa, di uno-vale-uno anzi no, di coalizioni che mi piacciono solo se vanno nella direzione che gradisco io, di sondaggi che ci convincono a seconda dei risultati, sentire qualcuno che parla da leader vero fa bene al cuore – dichiara la Presidente Pinsone – E i leader si rispettano e si seguono. Nello Musumeci, pur rimanendo fedele fino all’ultimo giorno al ruolo che i siciliani gli hanno affidato cinque anni fa, mette a disposizione la rinuncia alla propria ricandidatura”.

“Rimane comunque da spiegare perché mai – conclude – ancora oggi le decisioni siciliane abbiano matrici romane, perché la Sicilia sia importante oggetto del contendere in tempi di elezioni e venga mollata sulla propria strada nei momenti di necessità. Ma questa è un’altra storia”.

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