Tiziano Ferro, “su adozioni gay in Italia deve cambiare tutto”

Tra i brani del nuovo disco di Tiziano FERRO, ‘Il mondo è nostro’, settimo album di inediti, in uscita per Virgin Records/Universal Music, c’è spazio anche per la paternità, quella raggiunta grazie ai due bimbi – Margherita e Andrès – adottati con il marito Victor Allen. “Neanche ti sognavo- canta Tiziano nel nuovo singolo ‘La prima festa del papà’- perché ti negavano a chi è come me”. Poi le dediche singole alla figlia in ‘Mi rimani tu’ e al figlio in ‘A parlare da zero’. “È una scintilla troppo potente- ammette- è un fuoco troppo reale. Se parli con le canzoni, se dedichi una vita a parlare con le canzoni come fai a non scriverne una se sai che stai per accogliere una vita?”. Diventare papà per Tiziano è un vero e proprio miracolo: “Mi è stato concesso un sogno”, “un’opportunità insperata”. Per questo l’adozione “l’avrei fatta anche se non avessi cambiato paese”, rivela. Su questo argomento in Italia “deve cambiare tutto- dice FERRO- siamo indietro a prescindere da quelli che possono essere i ruoli politici. Nessun governo ha mai fatto nulla di importante, se non quel piccolo flebile passo verso quelle che sono diventate le unioni civili. È stato un po’ lo specchietto per le allodole: vi facciamo contenti ma poi non se ne parla di farvi avere una famiglia, non sia mai che possiate avere entrambi dei figli, che si possa chiamare matrimonio”. I bimbi sono il motivo per cui il ‘Tour negli stadi’ non sono stati recuperati quest’anno ma spostati direttamente nel 2023: “All’epoca non potevo dirlo, sapevo che sarebbero arrivati e volevo dedicare il mio primo anno da padre solamente a loro”.

Per i due piccoli “tengo vengano in Italia e vedano cosa fa il papà”. Su questo “sono molto fermo sull’imposizione della testa italiana. Parlo solo italiano a loro e vorrei mandarli alla scuola italiana. Voglio che sappiano bene che fanno parte di questo pezzo di mondo. Ci tengo molto e sono contenta che Victor mi supporti pesantemente su questa cosa”. L’appuntamento è, quindi, ai concerti nel 2023: “Il tour sarà un sorta di esperienza religiosa per me. Saranno 6 anni dall’ultimo tour e senza la sicurezza che sarebbe avvenuto. Sto pensando con molto amore alla scaletta, sarà una scaletta di successi. Il tour è un momento di incontro in cui si cantano le canzoni che ci hanno reso amici”. Il primo incontro con i fan, però arriva questo giovedì alla Milano Music Week, al Teatro Manzoni la presentazione in anteprima de ‘Il mondo è nostro’. (Meg/ Dire)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it