Pirandello torna a Teatro Vittorio Emanuele: “Come tu mi vuoi” con una “inquietante” Lucia Lavia

Talento portentoso quello di Lucia Lavia, nella parte dell’Ignota di “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, portato in scena dal Teatro Stabile di Catania e da Luca De Fusco che ne firma la regia. Chi è davvero la donna al centro di questo dramma: è davvero lei Cia, la moglie di un ricco borghese, scomparsa durante la ritirata austriaca? O soltanto “Un corpo senza nome in attesa di qualcuno che se lo prenda” che simbolizza l’incertezza della identità che ogni persona cerca e trova in se stessa.
Chi è l’Ignota? Lucia Lavia interpreta questo personaggio, protagonista della commedia «Come tu mi vuoi» di Luigi Pirandello. Un capolavoro della maturità del grande autore siciliano, che si ispira a un celebre fatto di cronaca, avvenuto in Italia alla fine degli anni ’20: il caso giudiziario dello «smemorato di Collegno», ovvero l’ambigua questione dell’identità di Giulio Canella e Mario Bruneri.
«Pirandello scrisse quest’opera nel 1929 per Marta Abba, la sua musa, con cui aveva un rapporto, si dice, platonico — spiega Lucia Lavia —. Ma l’Ignota fu qualche anno dopo anche impersonata sul grande schermo da Greta Garbo». La vicenda è intricata. Non si sa quale sia la vera identità della donna al centro della trama: è Elma, una lasciva ballerina da locali notturni, oppure Lucia Pieri, moglie borghese scomparsa nel nulla e ricercata dal marito Bruno? Intorno al dilemma ruotano i dialoghi della pièce, che approda a un amaro finale.
«Il doppio ruolo è inquietante — riprende l’attrice —. Nel primo atto compaio in scena ubriaca a casa del mio amante, Carlo Salter e, pare, che io abbia avuto anche un rapporto intimo con sua figlia. Sono una donna che ha perso la ragione e che poi si identifica con l’altra donna, con tutt’altra storia: alla fine della Prima guerra mondiale, è stata violentata da un gruppo di soldati e, forse in preda a uno stato confusionale, scappa di casa, senza dare più notizie al marito, che la cerca ovunque. L’Ignota è un corpo senza nome. Da qui il senso del titolo: sono come tu mi vuoi».
Il tema della maschera, della doppia identità è ricorrente in Pirandello: «L’essere e l’apparire, la vita e la forma, sono l’essenza dell’attore, che decide di fare questo mestiere, forse perché nella sua vita privata non sta molto bene e quindi gli fa comodo identificarsi in ruoli inventati».

Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 3 febbraio 2023, ore 21
Sabato 4 febbraio 2023, ore 21
Domenica 5 febbraio 2023, ore 17:30

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it