DIPENTI DI PALAZZO ZANCA: LA CISL PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE

 

Un’altra crepa nel Palazzo che scricchiola. La Cisl ha infatti proclamato lo stato d’agitazione dei dipendenti del Comune, riaccendendo i riflettori sulla macchina amministrativa e annunciando una conferenza stampa per il prossimo 1 dicembre a Palazzo Zanca per presentare il programma e le iniziative del sindacato.

“Vi sono – spiegano i rappresentanti della Cisl – questioni irrisolte, tavoli aperti, ritardi nell’applicazione dei contrari integrativi, mancata definizione degli accordi decentrati del 2011. A questo si aggiunge il mancato riordino del Corpo di Polizia municipale, la mobilità e il trasferimento di personale senza alcuna programmazione, il riordino dell’autoparco, la mancata risoluzione dei problemi legate alle partecipate e municipalizzate, servizi sociali carenti e la mancata definizione dei piani di zona e attuazione dei progetti”.

Per la Cisl, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’annuncio della decisione di non dar corso agli impegni assunti in merito all’approvazione del piano del fabbisogno del personale che dovrebbe prevedere la stabilizzazione delle 304 unità di personale precario.

“Tre incontri ufficiali per arrivare al nulla – aggiunge Emanuele – non è più tollerabile nè consentito raggirare i lavoratori. Bisogna dare risposte concrete e vanno rispettati gli accordi”.

La Cisl, da tempo, insiste e persevera nelle richieste di apertura di tavoli di confronto veri e seri, mettendo al primo punto il riordino di tutta la macchina amministrativa e chiarendo in maniera inequivocabile che “non è tempo di mistificazioni e spot elettoralistici: alla politica compete il ruolo e il compito di fare programmazione e dare indirizzi, ai dirigenti spetta dare esecuzione dal punto e vista gestionale. Al comune di Messina – continuano Genovese e Emanuele – succede spesso il contrario: la politica si sostituisce ai dirigenti e i dirigenti si sostituiscono alla politica”.

Argomenti che la Cisl e la Cisl Funzione Pubblica hanno deciso di affrontare nell’ambito di un percorso di iniziative che, se non sfoceranno a soluzioni positive, “inevitabilmente porteranno alla mobilitazione generale e a manifestazioni più eclatanti”.

Il primo passo sarà la presentazione di una piattaforma rivendicativa.

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