SETTIMANA DELLA SORDITA’: LA LINGUA DEI SEGNI PER TUTTI (VIDEO)

La loro presenza a Piazza Cairoli non è stata affatto silenziosa. La comunità delle persone sorde ha infatti animato uno stand nell’ambito della settimana della sordità che ha coinvolto tutte le città siciliane, con varie manifestazioni e incontri per far conoscere una realtà che vuole sempre più integrarsi nel tessuto sociale, chiamato a utilizzare lo strumento della LIS per abbattere le barriere della comunicazione.

L’occasione per “festeggiare” è stato il recente riconoscimento da parte dell’Ars della lingua dei segni. La Sicilia, infatti, è la prima regione italiana ad aver riconosciuto la Lingua dei Segni Italiana (LIS) come strumento di ausilio e di integrazione della comunità dei sordi con il resto della società, grazie alla legge regionale 23/2011. L’iter per l’approvazione del disegno di legge si è concluso lo scorso 18 ottobre e ha segnato, per la prima volta in Italia, un cambiamento importante che apre nuovi scenari e nuove occasioni di inclusione e di partecipazione attiva della comunità dei sordi alla vita sociale. Ed è proprio sull’onda di questo importante risultato che l’Ens Sicilia (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi) ha promosso la “Settimana della Sordità”, con un fitto programma di iniziative di informazione e animazione nelle principali città siciliane, che a Messina  si sono svolte a piazza Cairoli lo scorso weekend. Un “manifesto culturale”, un pannello in cui udenti e sordi hanno lasciato un segno, per dire insieme che non esistono limitazioni quando l’obiettivo è l’incontro, la conoscenza.

Molto vivace la realtà messinese, rappresentata da Maria Lucia Franchina (nella foto),  presidente provinciale dell’Ens, la più giovane presidentessa della Sicilia. Con lei, a promuovere le tante iniziative della comunità sorda messinese anche Giovanni Ficarra, Aurelio Gervasi, Giuseppina Puglisi e Nicola Torre.

“L’obiettivo di questi incontri è duplice – sottolinea Ruggero Avellone, segretario regionale ENS Sicilia -. Da un lato vogliamo festeggiare il risultato importante che abbiamo ottenuto con la legge in vista dei nuovi scenari che si prospettano e dall’altra vogliamo discutere di come si può migliorare la ricerca sui sistemi di intervento tra servizi socio-sanitari e socio-educativi. Notiamo, infatti, che attualmente c’è un notevole scollamento se non proprio vuoto, a volte, tra quelli che sono i protocolli medici perseguiti a favore dei sordi e tutte le altre attività che dovrebbero accompagnare le persone audiolese”.

“Per i bambini con problemi di sordità che seguono la profilassi medico – scientifica – continua – mancano nel contempo tutti gli altri servizi accessori che dovrebbero accompagnarli nel loro percorso di crescita: servizi logopedici, servizi educativi dedicati, laboratori socio-relazioni ecc. In Sicilia ogni provincia sceglie di adottare il suo percorso di accompagnamento delle persone con sordità ma quello che chiediamo è che possano essere adottati dei criteri univoci uguali per tutti: percorsi omogenei sia nell’ambito della riabilitazione che di tipo educativo e socio-relazionale”.

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